Squadra che perde non si cambia

Doveva essere un Governo di transizione che avrebbe dovuto portare il Paese alle urne con una nuova legge elettorale. Invece l’unica transizione di rilievo riguarda Alfano che viene promosso ministro degli Esteri, come avevamo predetto.

Dove­va esse­re un Gover­no di tran­si­zio­ne che avreb­be dovu­to por­ta­re il Pae­se alle urne con una nuo­va leg­ge elet­to­ra­le. Inve­ce l’unica tran­si­zio­ne di rilie­vo riguar­da Alfa­no che vie­ne pro­mos­so mini­stro degli Este­ri, come ave­va­mo pre­det­to. Qua­si tut­ti i mini­stri del Gover­no Ren­zi ricon­fer­ma­ti nel Gover­no Gen­ti­lo­ni sen­za bat­ter ciglio. Anche Polet­ti al Lavo­ro, boc­cia­to anco­ra una vol­ta solo poche ore fa dai dati dif­fu­si dal suo Mini­ste­ro che par­la­no del 18,7% di con­trat­ti a tem­po inde­ter­mi­na­to in meno nell’ultimo tri­me­stre dell’anno.

Que­sto  per­ché il nuo­vo Gover­no avreb­be dovu­to inter­pre­ta­re il males­se­re socia­le usci­to dal­le urne lo scor­so 4 dicembre.

Han­no addi­rit­tu­ra ripri­sti­na­to un mini­ste­ro, quel­lo del­lo Sport, pur di accon­ten­ta­re i fede­lis­si­mi dell’ex pre­mier. E han­no affian­ca­to la Boschi (ma non dove­va dimet­ter­si da tut­to?) al nuo­vo pre­mier per con­trol­lar­ne meglio l’operato. Grot­te­sco, men­tre il Pae­se ave­va espres­so del­le richie­ste pre­ci­se in un momen­to dram­ma­ti­co. Squa­dra che per­de non si cam­bia e all’occorrenza si dota anche di un mini­ste­ro in più per non scon­ten­ta­re nes­su­no. Tran­ne i cittadini.

Giu­sep­pe Civati

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