Noi stiamo con Alex: rompiamo il silenzio sull’Africa

In questi giorni, si è levata anche una voce limpida e forte, quella del padre comboniano Alex Zanotelli, che rivolge un appello alle giornaliste e ai giornalisti italiani, cogliendo perfettamente l’importanza di una corretta e competente informazione sul tema delle migrazioni.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1501246452554{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]In que­sti gior­ni, si pale­sa da più par­ti l’i­dea di entra­re nel­le acque ter­ri­to­ria­li libi­che con una mis­sio­ne nava­le ita­lia­na di con­tra­sto ai traf­fi­can­ti di esse­ri uma­ni e l’ammiraglio Ales­san­dro Pic­chio, già con­si­glie­re mili­ta­re di Ber­lu­sco­ni, esul­ta sul­la svol­ta che final­men­te con­sen­ti­rà di ripor­ta­re a ter­ra i migran­ti: atto ille­ga­le e in con­tra­sto col prin­ci­pio di non refou­le­ment pre­vi­sto dal­la Con­ven­zio­ne di Gine­vra del 1951, lega­liz­za­to dal cor­so neo­sal­vi­ni­sta del PD ren­zia­no e del Gover­no Gentiloni.

In que­sti gior­ni, la base gril­li­na vota sul­la piat­ta­for­ma Rous­seau il pro­gram­ma immi­gra­zio­ne (che è tut­to un pro­gram­ma…) del Movi­men­to 5 Stel­le: “Sbar­chi zero”, si chia­ma così, come la scrit­ta di una fel­pa sal­vi­nia­na qual­sia­si. Per la pre­ci­sio­ne Sbar­chi zero entro 5 anni per­ché i par­ti­ti han­no tra­sfor­ma­to l’Ita­lia nel cam­po pro­fu­ghi d’Europa. Par­la­no di ille­ga­li­tà degli sbar­chi, igno­ran­do che nes­su­na per­so­na è ille­ga­le fin­ché non le vie­ne con­sen­ti­to di acce­de­re alla pro­ce­du­ra di pro­te­zio­ne inter­na­zio­na­le e di veder­si rico­no­sciu­to il dirit­to di asi­lo ma igno­ran­do soprat­tut­to che in mare nes­su­na per­so­na è ille­ga­le per­ché è un esse­re uma­no da sal­va­re, incon­di­zio­na­ta­men­te, appli­can­do la Con­ven­zio­ne di Mon­te­go Bay e il dirit­to inter­na­zio­na­le uma­ni­ta­rio del mare. I gril­li­ni vor­reb­be­ro affi­da­re la valu­ta­zio­ne del­le doman­de di asi­lo alle nostre amba­scia­te e con­so­la­ti spar­si nei vari pae­si di pro­ve­nien­za dei migran­ti, igno­ran­do che in alcu­ni pae­si in cri­si uma­ni­ta­ria non esi­sto­no rap­pre­sen­tan­ze ita­lia­ne e che i richie­den­ti asi­lo sareb­be­ro comun­que costret­ti a peri­co­lo­se migra­zio­ni interne.

Per for­tu­na, in que­sti gior­ni, si è leva­ta anche una voce lim­pi­da e for­te, quel­la del padre com­bo­nia­no Alex Zano­tel­li, che rivol­ge un appel­lo alle gior­na­li­ste e ai gior­na­li­sti ita­lia­ni, coglien­do per­fet­ta­men­te l’importanza di una cor­ret­ta e com­pe­ten­te infor­ma­zio­ne sul tema del­le migrazioni.

Alex Zano­tel­li – e noi con lui – invi­ta i gior­na­li­sti, di fron­te ad un’informazione sem­pre più ste­reo­ti­pa­ta, super­fi­cia­le e pro­vin­cia­le, a rom­pe­re l’omertà del silen­zio media­ti­co sul­la situa­zio­ne di tan­ti pae­si africani.

Dob­bia­mo far cono­sce­re ai cit­ta­di­ni ita­lia­ni la situa­zio­ne del Sudan, dove la dit­ta­tu­ra di al-Bashir fa stra­ge di per­so­ne e dirit­ti uma­ni, del­la Soma­lia, dila­nia­ta da una guer­ra civi­le tren­ten­na­le, dell’Eri­trea, oppres­sa dal­la dit­ta­tu­ra mili­ta­re di Afewer­ki, dei 30 milio­ni di per­so­ne a rischio fame in Etio­pia, Soma­lia, Sud Sudan, Kenya, Lago Ciad, la peg­gio­re cri­si ali­men­ta­re degli ulti­mi 50 anni secon­do l’ONU (fon­te Avvenire.it 27/7/2017).

Dob­bia­mo com­bat­te­re, con un’informazione com­ple­ta e respon­sa­bi­le, la para­no­ia dell’invasione.

Alex Zano­tel­li indi­ca le pos­si­bi­li moda­li­tà per rom­pe­re que­sto male­det­to silen­zio-stam­pa, ingiu­sto e peri­co­lo­so: una let­te­ra fir­ma­ta da miglia­ia di gior­na­li­sti e indi­riz­za­ta alla Com­mis­sio­ne di Vigi­lan­za RAI e alle gran­di testa­te nazio­na­li, oppu­re un’azione diret­ta del­la stes­sa Fede­ra­zio­ne Nazio­na­le del­la Stam­pa Ita­lia­na, un vero e pro­prio Afri­ca Com­pact gior­na­li­sti­co, da con­trap­por­re come pre­zio­so anti­do­to demo­cra­ti­co e civi­le ai Migra­tion Com­pact che ester­na­liz­za­no i con­fi­ni dell’Unione, eri­go­no muri giu­ri­di­ci, sacri­fi­ca­no i dirit­ti uma­ni fon­da­men­ta­li sen­za mini­ma­men­te intac­ca­re le ragio­ni pro­fon­de, le cau­se poli­ti­che, eco­no­mi­che e socia­li di una tra­ge­dia uma­ni­ta­ria epo­ca­le e strutturale.

Noi di Pos­si­bi­le pro­por­re­mo al Par­la­men­to di vota­re una mozio­ne per obbli­ga­re alme­no il siste­ma pub­bli­co radio­te­le­vi­si­vo ad ope­ra­re una cor­ret­ta, com­ple­ta, com­pe­ten­te, quo­ti­dia­na, impar­zia­le infor­ma­zio­ne per far cono­sce­re all’opinione pub­bli­ca ita­lia­na, oltre la pati­na super­fi­cia­le di accor­di ille­ga­li, fel­pe urlan­ti, spec­chiet­ti dema­go­gi­ci e fur­be sem­pli­fi­ca­zio­ni, la real­tà e la com­ples­si­tà dei pro­ces­si migra­to­ri.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a