Possibile

Un mondo più bello, senza accorgercene

La fol­le idea dei comi­ta­ti del­le Mar­che di Pos­si­bi­le: far diven­ta­re una vec­chia offi­ci­na un’of­fi­ci­na socia­le e soli­da­le, che offra ser­vi­zi, occa­sio­ni di for­ma­zio­ne e un aiu­to con­cre­to. Ci sarà un magaz­zi­no in cui rac­co­glie­re beni di pri­ma neces­si­tà da desti­na­re a chi si tro­va in in momen­to di dif­fi­col­tà, uno spa­zio per i gio­chi e per i com­pi­ti, un pedia­tra, una coun­se­lor. Ci sarà poi ovvia­men­te spa­zio per lo stu­dio e l’e­la­bo­ra­zio­ne poli­ti­ca, per le ini­zia­ti­ve, per la con­vi­via­li­tà. Ci sarà anche la scuo­la di orto e la pos­si­bi­li­tà di col­ti­var­si i pro­pri pro­dot­ti, insie­me a tan­te altre idee si affac­cia­no per sfrut­ta­re l’e­ste­so ter­re­no intor­no all’officina.

Non ci fermiamo qui

Dal­la col­la­bo­ra­zio­ne con Sini­stra Ita­lia a quel­la con Green Ita­lia, pas­san­do attra­ver­so i movi­men­ti e le asso­cia­zio­ni di cit­ta­di­nan­za atti­va. Sem­pre con un focus sui pro­gram­mi. Sem­pre con il giu­sto slan­cio alla mobilitazione.

Una sinistra che si candidi a fare grandi cose

Non mi fido di quel­li che non par­la­no mai di nien­te, per­ché potreb­be­ro esse­re capa­ci di tut­to. Quel­li che par­la­no solo di par­ti­to, di posi­zio­na­men­to, di poli­ti­ci­smi e mai del­le cose da fare, e che poi nel­la situa­zio­ne giu­sta vote­reb­be­ro qual­sia­si cosa. L’ho visto fare, ogni gior­no, in que­sta legi­sla­tu­ra. E ci han­no spie­ga­to che la poli­ti­ca è esclu­si­va­men­te com­pro­mes­so tra poli­ti­ci, e no, non è così, dicia­mo­lo ogni vol­ta che pos­sia­mo. Poli­ti­ca non è pote­re da con­di­vi­de­re tra poten­ti, ma pote­re da distri­bui­re ai cittadini.

S36 (il due per mille Possibile)

Nel­la nostra par­ti­co­la­re “Gui­da galat­ti­ca per con­tri­buen­ti appas­sio­na­ti di poli­ti­ca” sia­mo final­men­te giun­ti al capi­to­lo in cui il super­com­pu­ter dell’Agenzia del­le Entra­te for­ni­sce la rispo­sta a tut­te le nostre doman­de sul­la nostra esi­sten­za (appun­to, poli­ti­ca): S36.

Costituente delle idee, istruzioni e modalità d’uso

Come dice­va Cuo­re quan­do orga­niz­za­va le sue feste, «aste­ner­si suo­na­to­ri di bon­go». Nel nostro caso aste­ner­si da super­caz­zo­le (ter­mi­ne tec­ni­co), inter­ven­ti gene­ri­ci, toni da comi­zio o appel­li indi­stin­ti. Chi vuo­le par­te­ci­pa­re e inter­ve­ni­re è pre­ga­to (let­te­ral­men­te) di pre­pa­ra­re un testo scrit­to, una trac­cia, una boz­za, di for­ni­re fon­ti uffi­cia­li e di indi­ca­re solu­zio­ni confrontabili.

La campagna elettorale culturale

Men­tre i gran­di grup­pi deci­do­no quan­do e come si andrà a vota­re, mez­zo par­ti­to del gover­no si inter­ro­ga se lascia­re il gover­no ovve­ro il par­ti­to, cam­bia­mo pro­prio modo di pen­sa­re alla poli­ti­ca, resti­tuen­do­la alla sostan­za di cui dovreb­be occu­par­si: come ren­de­re soste­ni­bi­le la vita del­le per­so­ne (arti­co­lo 3), come far paga­re le tas­se alle mul­ti­na­zio­na­li (che non le paga­no) in una cor­ret­ta pro­por­zio­ne e pro­gres­si­vi­tà (arti­co­lo 53), come rispet­ta­re il lavo­ro e una paga digni­to­sa per tut­ti e tut­te (arti­co­lo 36), come gesti­re l’ac­co­glien­za in modo rigo­ro­so e com­pa­ti­bi­le con il benes­se­re di tut­ti (risa­len­do alle cau­se, arti­co­lo 10 ma anche 11), come fare in modo che la tec­no­lo­gia ci aiu­ti a pre­ser­va­re la bel­lez­za (arti­co­lo 9). E avan­ti così, arti­co­lo per arti­co­lo, pun­to per pun­to, in un cata­lo­go illu­stra­to del­le cose che farem­mo al posto di quel­le che vediamo.

Un’Italia Possibile esiste già: rappresentiamola tutta, tutti

Rin­gra­zian­do gli oltre 500 par­te­ci­pan­ti agli Sta­ti gene­ra­li di Pos­si­bi­le, dei qua­li 257 dele­ga­ti, pub­bli­chia­mo la rela­zio­ne di Giu­sep­pe Civa­ti. Sia­mo già al lavo­ro sul pro­get­to di gover­no in vista del­le tre gior­ni che si ter­rà a Roma all’i­ni­zio di mar­zo, che dà il via alla costi­tuen­te del­le idee, a cui invi­tia­mo tut­te le per­so­ne che sono inte­res­sa­te, con par­ti­co­la­re riguar­do alle asso­cia­zio­ni, ai movi­men­ti e alle for­ze poli­ti­che e socia­li che con­tat­te­re­mo fin d’o­ra. Fate la stes­sa cosa, anche voi.

La “panchina lunga” che può cambiare la politica

Così stia­mo pro­ce­den­do noi, di Pos­si­bi­le, cer­can­do quel­la «pan­chi­na lun­ga» che fino­ra è man­ca­ta. Che non è com­po­sta solo da addet­ti ai lavo­ri, né sol­tan­to da atti­vi­sti, né esclu­si­va­men­te da iscrit­ti a que­sto o a quel par­ti­to, ma anche da sem­pli­ci cit­ta­di­ni, che han­no matu­ra­to una com­pe­ten­za, che cono­sco­no il pro­prio lavo­ro, che pos­so­no discu­te­re con i pri­mi del­la com­ples­si­tà che ci tro­via­mo ad affron­ta­re, sen­za sem­pli­fi­car­la in slo­gan e scor­cia­to­ie, sen­za striz­za­ti­ne d’oc­chio, sen­za bonus tipo lot­te­ria Ita­lia, ma con un dise­gno com­ples­si­vo. Met­ten­do a con­fron­to espe­rien­ze diver­se, affron­tan­do le que­stio­ne con i nume­ri e con i dati, entran­do in quel famo­so meri­to di cui tut­ti par­la­no mol­to e ‘pra­ti­ca­no’ poco.

Il manifesto e la costituente all’islandese

Scri­via­mo un mani­fe­sto pre­ci­so e pun­tua­le, con chi vor­rà par­te­ci­pa­re. Rac­co­glia­mo idee e pro­po­ste da par­te di chi le vuo­le discu­te­re con noi. Valu­tia­mo­le insie­me sot­to il pro­fi­lo del­la loro soste­ni­bi­li­tà e coe­ren­za. Sot­to­po­nia­mo il risul­ta­to a una veri­fi­ca demo­cra­ti­ca, una sor­ta di assem­blea costi­tuen­te del­le idee e del­le proposte.