referendum costituzionale

Basilio Rizzo: «Pisapia scappa dal referendum»

Basi­lio Riz­zo, can­di­da­to sin­da­co di Mila­ni in Comu­ne, va all’at­tac­co del sin­da­co uscen­te, il qua­le — si leg­ge in una nota del can­di­da­to — «ha evi­ta­to di espri­mer­si sul refe­ren­dum costi­tu­zio­na­le di otto­bre, trin­ce­ran­do­si die­tro il biso­gno di riflet­te­re, di stu­dia­re, di appro­fon­di­re. Il tat­ti­ci­smo elet­to­ra­le deve ave­re dei limi­ti — con­ti­nua Basi­lio Riz­zo -: appa­re poco cre­di­bi­le che un giu­ri­sta e un poli­ti­co così tito­la­to non abbia un giu­di­zio da espri­me­re e si alli­nei al non dire di Pari­si, can­di­da­to ber­lu­sco­nia­no del Cen­tro destra».

Una cosa sbagliatissima ma almeno sincera

Gian­ni Cuper­lo dice che il refe­ren­dum non è solo un ple­bi­sci­to su Ren­zi ma è addi­rit­tu­ra il con­gres­so del Pd. Che dopo nel Pd se vin­co­no i sì ci sarà solo Ren­zi. Una posi­zio­ne tal­men­te sba­glia­ta che — nel tem­po para­dos­sa­le e deva­sta­to in cui vivia­mo — è cor­ret­ta nell’analisi.

Ognuno si faccia comitato

Ser­vo­no “comi­ta­ti refe­ren­da­ri”? Sì cer­to. Ma se per comi­ta­ti refe­ren­da­ri inten­dia­mo sin­te­si di con­sa­pe­vo­lez­za, infor­ma­zio­ni, visio­ni poli­ti­che, impe­gno costan­te e inge­gno atti­vo allo­ra ognu­no si fac­cia comi­ta­to referendario.

Il nostro impegno per il no alla riforma costituzionale, e non solo

Pos­si­bi­le si tra­sfor­ma imme­dia­ta­men­te in un comi­ta­to per il no alla rifor­ma costi­tu­zio­na­le. Un no che par­li del “noi”: per dare più rap­pre­sen­tan­za, una demo­cra­zia che fun­zio­ni meglio, per resti­tui­re una ‘misu­ra’ al pote­re, per raf­for­za­re gli stru­men­ti di par­te­ci­pa­zio­ne, di garan­zia e di controllo.