referendum

Cari padani, ci eravamo tanto sbagliati

Sta­va­no per imbrac­cia­re le armi ma si era­no sba­glia­ti tut­ti, scu­sa­te­li: «Mi sem­bra chia­ro a tut­ti che l’assetto miglio­re per il Pae­se sia quel­lo fede­ra­le. Insom­ma, non ci sono nostal­gie per la Pada­nia», spie­ga oggi Mat­teo Salvini

Quel nesso inscindibile tra partecipazione e lavoro

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1491464698218{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Da quan­do il gover­no ha deci­so di evi­ta­re il refe­ren­dum sul lavo­ro can­cel­lan­do per decre­to i cosid­det­ti vou­cher si mol­ti­pli­ca­no gli attac­chi alla Cgil, indi­ca­ta qua­le respon­sa­bi­le del ritor­no del lavo­ro “nero”, solo per il fat­to di esse­re sta­ta pro­mo­tri­ce del­la con­sul­ta­zio­ne refe­ren­da­ria. Eppu­re, i dati dell’INPS e dell’ISTAT indi­ca­no che il …

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Civati e Fratoianni: «Accorpare il voto referendario con le amministrative»

Con 46 gior­ni di ritar­do final­men­te il gover­no Gen­ti­lo­ni-Pd ha deci­so la data di svol­gi­men­to dei refe­ren­dum pro­mos­si dal­la Cgil e sot­to­scrit­ti da milio­ni di cit­ta­di­ni. Refe­ren­dum per abro­ga­re una leg­ge che ha pro­dot­to solo pre­ca­rie­tà e sfrut­ta­men­to, e per mag­gio­re tra­spa­ren­za e lega­li­tà negli appal­ti. Ora ci rispar­mi­no bal­let­ti e gio­chet­ti vari per evi­ta­re il voto popo­la­re. E già che ci sono, per­met­ta­no la mas­si­ma par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca, accor­pan­do il voto refe­ren­da­rio con le ele­zio­ni amministrative.

Qui Sì lavora, ma ne vale la pena

Un’altra cam­pa­gna refe­ren­da­ria. Un altro tour lun­go lo sti­va­le. Per­ché voglia­mo esse­re gli uni­ci a lavo­ra­re set­te gior­ni su set­te e sen­za ora­ri. Per­ché gli uni­ci straor­di­na­ri non paga­ti che accet­tia­mo sono i nostri straor­di­na­ri atti­vi­sti. Per­ché l’unico inde­ter­mi­na­to che vor­rem­mo veder spa­ri­re è il pro­gram­ma di chi vuol fare la sini­stra sen­za mai dire …

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Chi ha paura del referendum sui voucher?

  Il gover­no Gen­ti­lo­ni met­te mano ai vou­cher. Si par­la di “quo­te” per ogni azien­da e di cir­co­scri­ve­re i set­to­ri dove è pos­si­bi­le uti­liz­zar­li. Il mini­stro Polet­ti sostie­ne che non si trat­ta di una misu­ra di maquil­la­ge per aggi­ra­re il refe­ren­dum, però è quan­to­me­no curio­sa la coin­ci­den­za tem­po­ra­le tra l’annuncio di que­sto prov­ve­di­men­to e il …

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