Le 52 giornate di Milano
Beppe Sala dice che farebbe anche il senatore, ma non più di un giorno a settimana. E lo farebbe per portare a Roma le istanze di Milano. E tutti gli altri cittadini lombardi non valgono nulla?
Beppe Sala dice che farebbe anche il senatore, ma non più di un giorno a settimana. E lo farebbe per portare a Roma le istanze di Milano. E tutti gli altri cittadini lombardi non valgono nulla?
L’economista Roberto Perotti è l’autore dell’ultima stima sui più probabili risparmi derivanti dalla riforma costituzionale. La nuova valutazione, pur discostandosi nei risultati da quella effettuata a tempo debito dalla Ragioneria di Stato costituisce un’altra smentita della vulgata, sostenuta in primis dagli esponenti del governo e dai sostenitori del Sì, secondo cui i risparmi si attesterebbero a 500 milioni di euro.
Il sindaco Tosi, sostenitore del Sì, spiega che sarebbe assurdo avere due Consigli comunali con maggioranze diverse, che è esattamente quel che potrebbe accadere con la riforma costituzionale.
Eliminiamo il Senato, ma il Senato rimane. I Senatori non saranno più eletti direttamente dai cittadini, però saranno eletti dai cittadini. A voi sembrano delle contraddizioni, ma non è così nel fantastico mondo del Partito Democratico, di Matteo Renzi, del senatore Chiti e dell’onorevole Cuperlo.
Cari amici del Sì, vorrei foste consapevoli che state chiedendo a me e a tutti gli Italiani di votare PD al Senato nell’unica competizione elettorale (in senso lato, la prima e l’ultima), dove il voto dei cittadini conterà per determinarne la composizione.
A questo Senato quali strumenti vengono attribuiti per essere “la locomotiva dell’Italia in Europa”? Sono strumenti vaghi e di scarsa concretezza, due costanti che caratterizzano tutta la riforma.
Se vincesse il sì, si risparmierebbero 50 milioni, col risultato che pagheremo 3,7 milioni per ogni senatore, contro 1,3 milioni attuali. Ha senso? È davvero una riduzione sensata o diventa, deprivata com’è della rappresentanza e sembra di capire dell’efficacia, piuttosto una spesa inutile?
Il fatto è che quando una maggioranza parlamentare vuole approvare una legge lo fa. Spedita. Ricordate il lodo Alfano? Approvato in un mese; il Porcellum? In meno di tre mesi; la “buona scuola” in questa legislatura è andata veloce veloce: presentata a fine marzo del 2015, nel luglio dello stesso anno era già legge.
L’ampia revisione della Costituzione su cui saremo chiamati a votare il 4 dicembre è – lo dicono ormai tutti – scritta in modo spesso oscuro o ambiguo. Questo consente talvolta ai suoi sostenitori di esporla con toni cangianti a seconda della luce del momento e degli interlocutori. Negli ultimi giorni l’operazione è in corso nientemeno …
Senatori eletti e non eletti: la riforma costituzionale cangiante Leggi altro »
Con la riforma costituzionale il Senato rischia di trasformarsi in un rifugio per piccoli e grandi potenti, alla ricerca di protezione per se stessi e per i propri interessi.