Il Mibac non finanzierà le attività dell’Orchestra giovanile italiana di Fiesole. La decisione, annunciata con un comunicato stampa della Scuola durante il concerto di Capodanno diretto dal Maestro Gatti, tenutosi presso il teatro del Maggio Musicale Fiorentino, suscita scalpore, soprattutto a coloro che conoscono le enormi potenzialità formative e culturali che la Scuola di Musica di Fiesole offre ai giovani aspiranti professori d’orchestra di tutta Italia e non solo.
La Scuola ha annunciato che, senza il contributo ministeriale di 200.000 € previsto, non potrà garantire la programmazione didattica di quest’anno del progetto. La risposta alla querelle del Ministro è certamente delle più fuorvianti, promettendo una riforma del FUS (dal triennio 2021–2023) e strumenti adeguati di finanziamento e chiedendo alla Scuola di presentare un ulteriore progetto biennale per il 2019, non assicurando comunque la risoluzione del problema in tempi brevi. Il Ministro fa riferimento a un “decreto ad hoc” di finanziamento alla scuola di cui si prende il merito ma previsto da un fondo stanziato nella legge di bilancio 2018 (Legge 205/2017, comma 346) e che doveva essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, ma promulgato a metà ottobre 2018, dimostrando una caratteristica di questo esecutivo: quella di rendere straordinarie delle attività già programmate o, comunque, d’ufficio. Di certo, quest’atto è l’ennesima dimostrazione che questo Governo non sostiene la cultura e l’istruzione, preferendo l’incentivazione di misure populiste utili solo a raccogliere consensi, presentando il conto ai giovani e al Terzo Settore, di cui fanno parte anche le associazioni e le onlus musicali.
Uno Stato che non sostiene convintamente queste realtà e che, quindi, non sostiene la cultura, soprattutto tra i giovani, è uno Stato che permette l’espansione di diseguaglianze sociali e che non vuole incrementare il pensiero critico dei propri cittadini. Uno Stato che parla alla pancia del popolo ma non alla sua intelligenza.
Antonio Di Carlo