Taranto: con Vincenzo Fornaro per il rilancio culturale, turistico e umano della città

La sfida è ambiziosa ed il tempo è poco; non riusciamo però a non immaginare una città “normale” dove funzionino i mezzi pubblici, dove la raccolta differenziata diventi metodo rigoroso di rispetto ambientale oltre che occasione di risparmio, la cui risorsa più importante, il mare, sia certo volano economico, in cui la formazione e la scuola rappresentino il fiore all’occhiello di una politica aperta alla collaborazione ed al confronto e tanto altro ancora.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1492503810405{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Lo imma­gi­na­va­mo, sape­va­mo che que­sto appun­ta­men­to per le ammi­ni­stra­ti­ve sareb­be sta­to così. Quan­do la poli­ti­ca rinun­cia e le Isti­tu­zio­ni lan­guo­no inter­rom­pen­do qual­si­vo­glia occa­sio­ne di dia­lo­go e con­fron­to con la cit­tà, due sono le pos­si­bi­li­tà: il tota­le disim­pe­gno e la tota­le indif­fe­ren­za o l’autoreferenzialità.

Così, men­tre da un lato Taran­to mostra indif­fe­ren­za mista a rab­bia, i can­di­da­ti Sin­da­co sono tre­di­ci. Non so se ci sia­no sta­ti casi simi­li con­si­de­ra­to che sia­mo ormai una cit­tà di 180.000 abi­tan­ti o giù di lì.

Cer­to è che regi­stria­mo con­fu­sio­ne e diso­rien­ta­men­to in un elet­to­ra­to che al con­tra­rio avreb­be biso­gno di una gui­da seria e con­sa­pe­vo­le, capa­ce di sta­na­re stru­men­ti attra­ver­so cui risa­na­re e valo­riz­za­re il suo gran­dis­si­mo poten­zia­le cul­tu­ra­le, turi­sti­co ed uma­no pro­van­do a rilan­cia­re una eco­no­mia che, defi­ni­ti­va­men­te ter­mi­na­ta la sua dipen­den­za dal­la mono­col­tu­ra dell’acciaio, oggi è in gran­dis­si­ma difficoltà.

Tut­to que­sto è pos­si­bi­le, com­ples­so ma pos­si­bi­le. Abbia­mo per­ciò deci­so di fare esat­ta­men­te il con­tra­rio di ciò a cui la cit­tà sta assi­sten­do: inve­ce di divi­de­re abbia­mo deci­so di uni­re, inve­ce di esal­ta­re le diver­si­tà abbia­mo valo­riz­za­to ciò che ci uni­va met­ten­do a siste­ma una rete di com­pe­ten­ze, cono­scen­ze, con­vin­zio­ni, proposte.

La scel­ta di Pos­si­bi­le è sta­ta quel­la di soste­ne­re Vin­cen­zo For­na­ro. Espres­sio­ne di una mar­ca­ta sen­si­bi­li­tà ambien­ta­li­sta che in que­sti anni ha segna­to l’opinione pub­bli­ca taran­ti­na, ci è sem­bra­to potes­se coa­gu­la­re attor­no alla sua pro­po­sta una sini­stra fat­ta di movi­men­ti e di anti­che appar­te­nen­ze ed un cat­to­li­ce­si­mo che a me pia­ce defi­ni­re “mili­tan­te”.

La sfi­da è ambi­zio­sa ed il tem­po è poco; non riu­scia­mo però a non imma­gi­na­re una cit­tà “nor­ma­le” dove fun­zio­ni­no i mez­zi pub­bli­ci, dove la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta diven­ti meto­do rigo­ro­so di rispet­to ambien­ta­le oltre che occa­sio­ne di rispar­mio, la cui risor­sa più impor­tan­te, il mare, sia cer­to vola­no eco­no­mi­co, in cui la for­ma­zio­ne e la scuo­la rap­pre­sen­ti­no il fio­re all’occhiello di una poli­ti­ca aper­ta alla col­la­bo­ra­zio­ne ed al con­fron­to e tan­to altro ancora.

Sia­mo con­vin­ti che la dif­fe­ren­za in ogni caso la farà la cre­di­bi­li­tà e l’affidabilità del­le per­so­ne così come sia­mo cer­ti che si deb­ba dare con­cre­tez­za alla paro­la discon­ti­nui­tà.

La gene­ro­si­tà con cui ci sia­mo rimes­si in gio­co ha una sola pro­fon­da moti­va­zio­ne: il rispet­to per una comu­ni­tà sbef­feg­gia­ta e a vol­te supi­na ma che sta dimo­stran­do un gran­de amo­re per que­sta ter­ra.

Non voglia­mo insom­ma man­ca­re a que­sto appun­ta­men­to nel ten­ta­ti­vo di ren­der­lo cer­ta­men­te meno con­fu­so ma soprat­tut­to per­ché sia­mo sicu­ri che sarà la nostra pro­po­sta a richia­ma­re al voto quel pez­zo di cit­tà che for­se ave­va già smes­so di spe­ra­re.

Anna Rita Lem­ma[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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