[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1492503810405{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Lo immaginavamo, sapevamo che questo appuntamento per le amministrative sarebbe stato così. Quando la politica rinuncia e le Istituzioni languono interrompendo qualsivoglia occasione di dialogo e confronto con la città, due sono le possibilità: il totale disimpegno e la totale indifferenza o l’autoreferenzialità.
Così, mentre da un lato Taranto mostra indifferenza mista a rabbia, i candidati Sindaco sono tredici. Non so se ci siano stati casi simili considerato che siamo ormai una città di 180.000 abitanti o giù di lì.
Certo è che registriamo confusione e disorientamento in un elettorato che al contrario avrebbe bisogno di una guida seria e consapevole, capace di stanare strumenti attraverso cui risanare e valorizzare il suo grandissimo potenziale culturale, turistico ed umano provando a rilanciare una economia che, definitivamente terminata la sua dipendenza dalla monocoltura dell’acciaio, oggi è in grandissima difficoltà.
Tutto questo è possibile, complesso ma possibile. Abbiamo perciò deciso di fare esattamente il contrario di ciò a cui la città sta assistendo: invece di dividere abbiamo deciso di unire, invece di esaltare le diversità abbiamo valorizzato ciò che ci univa mettendo a sistema una rete di competenze, conoscenze, convinzioni, proposte.
La scelta di Possibile è stata quella di sostenere Vincenzo Fornaro. Espressione di una marcata sensibilità ambientalista che in questi anni ha segnato l’opinione pubblica tarantina, ci è sembrato potesse coagulare attorno alla sua proposta una sinistra fatta di movimenti e di antiche appartenenze ed un cattolicesimo che a me piace definire “militante”.
La sfida è ambiziosa ed il tempo è poco; non riusciamo però a non immaginare una città “normale” dove funzionino i mezzi pubblici, dove la raccolta differenziata diventi metodo rigoroso di rispetto ambientale oltre che occasione di risparmio, la cui risorsa più importante, il mare, sia certo volano economico, in cui la formazione e la scuola rappresentino il fiore all’occhiello di una politica aperta alla collaborazione ed al confronto e tanto altro ancora.
Siamo convinti che la differenza in ogni caso la farà la credibilità e l’affidabilità delle persone così come siamo certi che si debba dare concretezza alla parola discontinuità.
La generosità con cui ci siamo rimessi in gioco ha una sola profonda motivazione: il rispetto per una comunità sbeffeggiata e a volte supina ma che sta dimostrando un grande amore per questa terra.
Non vogliamo insomma mancare a questo appuntamento nel tentativo di renderlo certamente meno confuso ma soprattutto perché siamo sicuri che sarà la nostra proposta a richiamare al voto quel pezzo di città che forse aveva già smesso di sperare.
Anna Rita Lemma[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]