Oggi è un giorno molto speciale, per tutti quelli che, come noi, credono che internet sia uno strumento fondamentale per costruire una società più libera e che per questo debba essere a sua volta garantito come spazio di libera circolazione e condivisione delle idee. L’11 febbraio sarà infatti in tutto il mondo una giornata di mobilitazione sul web per chiedere lo stop al sistema di sorveglianza di massa della NSA, l’agenzia di intelligence del governo degli Stati Uniti al centro del famigerato Datagate, lo scandalo nato in seguito alle rivelazioni di Edward Snowden. In ogni angolo del globo, milioni di cittadini chiederanno ai loro legislatori di attivarsi per garantire il loro diritto alla privacy e alla libera fruizione di internet.
Anche l’Italia ha un problema di privacy sul web? Secondo il governo, per bocca del primo ministro Enrico Letta, no. Lo scorso novembre, proprio in merito al (poco, a dire il vero) dibattito suscitato dal Datagate anche nel nostro Paese, il premier ha infatti dichiarato alla Camera: “In base all’analisi della nostra intelligence e dei contatti internazionali, non risultano compromissioni della sicurezza delle comunicazioni, né dei vertici di governo, né delle nostre ambasciate, né risulta che la privacy dei cittadini sia stata violata”. Eppure, secondo le rivelazioni di Snowden a L’Espresso, tra il dicembre 2012 e il gennaio 2013 la NSA avrebbe raccolto 46 milioni di metadati telefonici provenienti dal nostro Paese. La cosa, però, non sembra preoccupare particolarmente i nostri parlamentari, che pure non perdono occasione di invocare a sproposito leggi speciali per limitare la libertà di parola su internet.
Noi crediamo, invece, che la questione meriti un dibattito pubblico approfondito: fino a che punto siamo disposti a rinunciare alla nostra libertà in cambio della promessa di maggior sicurezza? Può dirsi libera, una società che non garantisca la privacy dei suoi cittadini? “Se si vuole vivere in libertà, non si deve avere paura delle idee. Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura” secondo Gustavo Zagrebelsky. Noi crediamo che è anche garantendo la libertà di internet che si garantisce la libera circolazione delle idee e quindi la nostra libertà di cittadini. E non ci può essere libertà sotto costante sorveglianza.
“Military intelligence is contradiction in terms.” Groucho Marx