Oggi il Vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, durante il dibattito al Parlamento europeo con il premier ungherese Orbàn, ha detto:
“Un’altra accusa da parte ungherese è che gli immigranti irregolari diretti in Ungheria sarebbero incoraggiati a violare la legge non solo dai trafficanti, ma anche da alcune organizzazioni internazionali. Sarò molto chiaro: l’Unione europea ha tolleranza zero verso il traffico di esseri umani e agisce da anni contro quest’odioso crimine. Salvare vite in mare ed aiutare persone vulnerabili che hanno bisogno di protezione internazionale non significa promuovere l’immigrazione irregolare. Non c’è alcuna prova, di nessun tipo, che le ONG lavorino con reti criminali di trafficanti per aiutare i migranti ad entrare nell’UE.”
Dichiarazioni importanti, viste le assurde polemiche che da giorni riempiono i giornali italiani, tutte strumentali a instillare generici sospetti su chi svolge operazioni di ricerca e soccorso in mare, sopperendo alle gravi mancanze della risposta istituzionale, soprattutto europea. Ieri anche Frontex ha voluto precisare che i giornali avrebbero dato letture erronee delle indiscrezioni sui rapporti interni all’agenzia, che, pur avanzando preoccupazioni sul ruolo delle ONG nel Mediterraneo, non le ha accusate direttamente di collusione con i trafficanti. Questo pessimo clima di criminalizzazione costante di associazioni e singoli che agiscono in solidarietà, come si è visto anche a Ventimiglia dove si colpisce chi offre cibo ai migranti, o ad Imperia dove domani si attende sentenza sul caso di Felix Croft, distoglie l’attenzione dai problemi reali, come la creazione di vie legali e sicure per l’accesso all’UE ‑unico modo di scalzare i trafficanti- e la battaglia per ottenere un’equa condivisione a livello europeo delle responsabilità sull’asilo, a partire dalla riforma del Regolamento di Dublino in discussione in queste settimane.