Tiriamoci fuori dal fango

Nell’estate del fan­go e dopo ciò che è acca­du­to ieri è anco­ra più impor­tan­te la cam­pa­gna #anti­fa che Pos­si­bi­le pro­muo­ve sul web e non solo.

Un grup­po Face­book per mobi­li­tar­si, un lavo­ro accu­ra­to di con­tro­in­for­ma­zio­ne, la pre­sa di paro­la e di posi­zio­ne in un momen­to in cui sale il tas­so di raz­zi­smo, di ses­si­smo, di vio­len­za, che non è mai solo verbale.

Una cam­pa­gna fat­ta non solo di con­tra­sto, neces­sa­rio e impre­scin­di­bi­le, del­le schi­fez­ze che sem­bra­no attra­ver­sa­re tut­ti gli schie­ra­men­ti poli­ti­ci, ma anche di pro­po­ste e di solu­zio­ni, per far sal­ta­re lo sche­ma del­la guer­ra tra pove­ri, all’insegna del­la qua­le chi non sta bene se la pren­de con chi sta peg­gio, pen­san­do così di risol­ve­re i problemi.

Pro­po­ste per un’accoglienza rigo­ro­sa, come quel­le che abbia­mo avan­za­to in que­sti anni. Un testo uni­co per l’immigrazione, che supe­ri l’incertezza del­le leg­gi in vigo­re, in mol­ti casi cri­mi­no­ge­na e del tut­to ina­de­gua­te: sono le leg­gi del­la destra che il gover­no del­le lar­ghe inte­se non ha inte­so cambiare.

Pro­po­ste per un soste­gno alla pover­tà che diven­ti una stra­te­gia socia­le di ampio spet­tro, per il riscat­to degli ulti­mi. Pro­po­ste per tro­va­re risor­se — ingen­ti — per la casa, per dar­la a chi non ce l’ha e per soste­ne­re chi non rie­sce più a paga­re il pro­prio mutuo.

Pro­po­ste per un mer­ca­to del lavo­ro in cui non è più accet­ta­bi­le che si lavo­ri per pochi euro, mol­to spes­so in nero o in gri­gio, in cui la mano­do­pe­ra è con­si­de­ra­ta una mer­ce e la mer­ce meno pre­zio­sa, che si può con­ti­nua­men­te svalutare.

Pro­po­ste per ridur­re il cari­co e il cuneo fisca­li, a fron­te di un impe­gno per il con­tra­sto dell’evasione — che è sorel­la del lavo­ro nero — e di una rivi­si­ta­zio­ne del­la pro­gres­si­vi­tà fisca­le.

Sono pro­po­ste che tro­va­te già nel «Mani­fe­sto» di Pos­si­bi­le e che — sole — pos­so­no con­tri­bui­re a ridur­re le disua­gua­glian­ze, a eli­mi­na­re i mol­ti ele­men­ti di con­cor­ren­za slea­le che il siste­ma eco­no­mi­co ita­lia­no cono­sce, a ren­de­re la nostra socie­tà più giu­sta. Per tut­te e per tutti.

Mani­fe­sta­te­vi anche voi. Ne abbia­mo biso­gno tut­ti quanti.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.