Nell’estate del fango e dopo ciò che è accaduto ieri è ancora più importante la campagna #antifa che Possibile promuove sul web e non solo.
Un gruppo Facebook per mobilitarsi, un lavoro accurato di controinformazione, la presa di parola e di posizione in un momento in cui sale il tasso di razzismo, di sessismo, di violenza, che non è mai solo verbale.
Una campagna fatta non solo di contrasto, necessario e imprescindibile, delle schifezze che sembrano attraversare tutti gli schieramenti politici, ma anche di proposte e di soluzioni, per far saltare lo schema della guerra tra poveri, all’insegna della quale chi non sta bene se la prende con chi sta peggio, pensando così di risolvere i problemi.
Proposte per un’accoglienza rigorosa, come quelle che abbiamo avanzato in questi anni. Un testo unico per l’immigrazione, che superi l’incertezza delle leggi in vigore, in molti casi criminogena e del tutto inadeguate: sono le leggi della destra che il governo delle larghe intese non ha inteso cambiare.
Proposte per un sostegno alla povertà che diventi una strategia sociale di ampio spettro, per il riscatto degli ultimi. Proposte per trovare risorse — ingenti — per la casa, per darla a chi non ce l’ha e per sostenere chi non riesce più a pagare il proprio mutuo.
Proposte per un mercato del lavoro in cui non è più accettabile che si lavori per pochi euro, molto spesso in nero o in grigio, in cui la manodopera è considerata una merce e la merce meno preziosa, che si può continuamente svalutare.
Proposte per ridurre il carico e il cuneo fiscali, a fronte di un impegno per il contrasto dell’evasione — che è sorella del lavoro nero — e di una rivisitazione della progressività fiscale.
Sono proposte che trovate già nel «Manifesto» di Possibile e che — sole — possono contribuire a ridurre le disuaguaglianze, a eliminare i molti elementi di concorrenza sleale che il sistema economico italiano conosce, a rendere la nostra società più giusta. Per tutte e per tutti.
Manifestatevi anche voi. Ne abbiamo bisogno tutti quanti.