Toscana: la Giunta di unità regionale

Sulla scia dei più recenti schemi governativi nazionali, la politica regionale ha abbandonato la strada della contrapposizione, peraltro da tempo utilizzata solo a fini elettorali, per imboccare quella della corrispondenza degli amorosi sensi.

«Ren­zi e Ros­si, il dua­li­smo tosca­no che non c’è». Si inti­to­la­va così un pez­zo che pub­bli­ca­va­mo qua­si cin­que anni fa, e nel qua­le cer­ca­va­mo di met­te­re in evi­den­za il mal­ce­la­to tra­sver­sa­li­smo tra cen­tro­si­ni­stra e cen­tro­de­stra, nel­le deci­sio­ni poli­ti­che del­la Regio­ne Tosca­na: la pri­va­tiz­za­zio­ne del siste­ma aero­por­tua­le, la leg­ge elet­to­ra­le regio­na­le, la rifor­ma sani­ta­ria. Deci­sio­ni che, in buo­na sostan­za, era­no evi­den­te­men­te indi­riz­za­te a tute­la­re gli inte­res­si (pri­va­tis­si­mi) di cate­go­rie pri­vi­le­gia­te, cosa di cui si fre­gia sto­ri­ca­men­te la destra, piut­to­sto che quel­li pub­bli­ci e col­let­ti­vi, di cui dovreb­be far­si cari­co la sini­stra. Già.

Le cose da allo­ra non sono affat­to cam­bia­te. Anzi. La nuo­va giun­ta regio­na­le, inse­dia­ta­si a segui­to del­le ele­zio­ni del set­tem­bre scor­so, si è subi­to dimo­stra­ta mol­to accon­di­scen­den­te con que­sta linea. Anzi, si direb­be che, sul­la scia dei più recen­ti sche­mi gover­na­ti­vi nazio­na­li, la poli­ti­ca regio­na­le abbia abban­do­na­to la stra­da del­la con­trap­po­si­zio­ne, peral­tro da tem­po uti­liz­za­ta solo a fini elet­to­ra­li, per imboc­ca­re quel­la del­la cor­ri­spon­den­za degli amo­ro­si sensi.

Intan­to, la soap del­la vicen­da aero­por­tua­le pro­se­gue imper­ter­ri­ta, in un sus­se­guir­si di col­pi di sce­na, bou­ta­de, dichia­ra­zio­ni estem­po­ra­nee e non. Il moti­vo del con­ten­de­re è (anco­ra?!) l’am­plia­men­to del­l’ae­ro­por­to di Firen­ze. Nep­pu­re la pan­de­mia, con il con­se­guen­te dra­sti­co calo del traf­fi­co aereo — cir­ca il 76% in meno di pas­seg­ge­ri è pas­sa­to dagli aero­por­ti di Pisa e Firen­ze lo scor­so anno — sem­bra aver quie­ta­to gli ani­mi. Anzi, il fat­to che la tor­ta si sia ridot­ta e le pro­spet­ti­ve futu­re sia­no quan­to mai incer­te pare sem­mai moti­vo di ulte­rio­re arroc­ca­men­to sul­le con­sue­te con­trap­po­ste posi­zio­ni, innal­zan­do i toni, nel­l’ul­ti­mo anno, anche in modo un po’ ridi­col­men­te cam­pa­ni­li­sti­co, del­la ten­zo­ne tra Pisa e Firen­ze. In bal­lo, oltre alle note cri­ti­ci­tà di tipo pae­sag­gi­sti­co e ambien­ta­le del­la nuo­va pista di Pere­to­la, di cui la Regio­ne non si è mai cura­ta, c’è ora anche qual­che cen­ti­na­io di posti di lavo­ro, mes­si a rischio dal­la volon­tà di ven­di­ta di com­par­ti di atti­vi­tà, da par­te di Tosca­na Aero­por­ti. Come pri­va­tiz­za­zio­ne dixit, del resto. Il tut­to a fron­te di un finan­zia­men­to, sen­za alcu­na con­di­zio­ne, di die­ci milio­ni di euro — già stan­zia­to –, da par­te del­la Regio­ne, per soste­ne­re la socie­tà in un momen­to di par­ti­co­la­re criticità.

Tut­ta­via, il rapi­do evol­ver­si del­le dina­mi­che poli­ti­che nazio­na­li, con l’ar­ri­vo del cosid­det­to gover­no di uni­tà nazio­na­le gui­da­to da Mario Dra­ghi, ha dato una “svol­ta” anche in Tosca­na. E la pace fu.

Nel­la rilas­san­te atmo­sfe­ra di mare labro­ni­ca, il pri­mo apri­le (eh no, non è un pesce!) i sin­da­ci di Livor­no, dove appun­to si è svol­to l’in­con­tro, di Luc­ca, di Firen­ze e di Pisa si sono riu­ni­ti e han­no stret­to quel­lo che è sta­to defi­ni­to il “pat­to del cac­ciuc­co”, una sor­ta di asse tra la costa tosca­na e il capo­luo­go di regio­ne, allo sco­po dichia­ra­to di supe­ra­re il “Firen­ze cen­tri­smo”. In pra­ti­ca, un pat­to di non bel­li­ge­ran­za tra gli aero­por­ti di Pisa e Firen­ze. I toni suc­ces­si­vi all’in­con­tro sono sta­ti deci­sa­men­te entusiasti.

“Insie­me dia­mo un mes­sag­gio di uni­tà e serie­tà, non c’interessano i cam­pa­ni­li­smi e le pole­mi­che che dura­no un gior­no, c’interessa far cre­sce­re la nostra regio­ne”, ha dichia­ra­to nel­l’im­me­dia­to il sin­da­co di Firen­ze, Dario Nar­del­la. “Per decen­ni abbia­mo dibat­tu­to di cam­pa­ni­li­smi ste­ri­li men­tre le regio­ni del nord con­ti­nua­va­no a svi­lup­pa­re le pro­prie cit­tà e a fare squa­dra, è giun­to il momen­to di cer­ca­re le solu­zio­ni insie­me”, gli ha fat­to segui­to Miche­le Con­ti, sin­da­co di Pisa. E Luca Sal­vet­ti, pri­mo cit­ta­di­no livor­ne­se: “I colo­ri poli­ti­ci non si sono sedu­ti a que­sto tavo­lo, sia­mo solo ammi­ni­stra­to­ri inna­mo­ra­ti del­le pro­prie città”.

Ora, non è un miste­ro che i sin­da­ci di Livor­no, Luc­ca e Firen­ze sono espres­sio­ne del cen­tro­si­ni­stra, men­tre il sin­da­co di Pisa è in quo­ta Lega. Tut­ta­via, pare che regni l’armonia.

Ma il pat­to tra i quat­tro sin­da­ci sem­bra esse­re sta­to solo il pri­mo pas­so ver­so una più stret­ta col­la­bo­ra­zio­ne tra le for­ze poli­ti­che di mag­gio­ran­za e oppo­si­zio­ne tosca­ne. L’oc­ca­sio­ne, se così si può defi­ni­re, vie­ne data dal­la cam­pa­gna vac­ci­na­le, o meglio, dal suo flop, quan­to­me­no per quan­to riguar­da le fasce più a rischio. La Tosca­na è sal­da­men­te al penul­ti­mo posto in Ita­lia nel­la vac­ci­na­zio­ne degli ultraot­tan­ten­ni. Secon­do la Fon­da­zio­ne GIMBE, al 12 apri­le in Tosca­na solo il 27,4% degli over 80 ave­va com­ple­ta­to il ciclo vaccinale.

Alle giu­sti­fi­ca­zio­ni uffi­cia­li, che si sono appi­glia­te ai ritar­di nel­la con­se­gna dei vac­ci­ni, non­ché ai tagli nei quan­ti­ta­ti­vi con­se­gna­ti degli stes­si, han­no rispo­sto nume­ro­si arti­co­li di stam­pa e anche alcu­ne tra­smis­sio­ni tele­vi­si­ve, secon­do cui, inter­vi­ste alla mano, tale situa­zio­ne è inve­ce frut­to di pre­ci­se scel­te poli­ti­che: si è pro­ce­du­to per cate­go­rie, o for­se sareb­be meglio dire per cor­po­ra­zio­ni, piut­to­sto che per neces­si­tà e, quin­di, per fasce di età e situa­zio­ni di fra­gi­li­tà. Inu­ti­le dire che la mitiz­za­ta imma­gi­ne del­la sani­tà tosca­na ne sta uscen­do parec­chio ammac­ca­ta. E anche la tenu­ta del­la Giun­ta regio­na­le cor­re­va il serio rischio di risentirne.

E inve­ce nien­te: arri­va­no i soc­cor­si, ini­zial­men­te sot­to men­ti­te spo­glie. L’8 apri­le in con­si­glio regio­na­le vie­ne respin­ta, con il voto con­tra­rio di PD e Ita­lia Viva, una mozio­ne di sfi­du­cia nei con­fron­ti del­l’as­ses­so­re alla Sani­tà Bez­zi­ni, pre­sen­ta­ta dal­la Lega. Non pas­sa nep­pu­re la pro­po­sta di Fra­tel­li d’I­ta­lia di isti­tui­re una com­mis­sio­ne d’in­chie­sta (vota­no con­tro PD e Ita­lia Viva, con l’a­sten­sio­ne del­la Lega), men­tre vie­ne appro­va­ta una com­mis­sio­ne spe­cia­le, sem­pre pro­po­sta dal­la Lega, “per sup­por­to, moni­to­rag­gio e con­trol­lo del­la cam­pa­gna vac­ci­na­le, con audi­zio­ni e acces­so agli atti”. Un pale­se com­pro­mes­so, che pone in pra­ti­ca l’as­ses­so­ra­to in una con­di­zio­ne di com­mis­sa­ria­men­to, con­di­vi­so e appro­va­to da tut­te le for­ze poli­ti­che pre­sen­ti in con­si­glio regio­na­le, tran­ne Fra­tel­li d’I­ta­lia. Insom­ma, il gover­no Dra­ghi in sal­sa toscana. 

Chio­sa que­sto pas­sag­gio l’in­con­tro, il gior­no suc­ces­si­vo, tra Enri­co Let­ta e Mat­teo Sal­vi­ni. “Alle ele­zio­ni sare­mo su fron­ti con­trap­po­sti, ma in que­sto momen­to soste­nia­mo Dra­ghi e lavo­ria­mo insie­me per il suc­ces­so del gover­no, per far usci­re l’I­ta­lia dal­la pan­de­mia, con le vac­ci­na­zio­ni e la ripre­sa eco­no­mi­ca”, dichia­ra il segre­ta­rio del Par­ti­to Demo­cra­ti­co. “L’in­con­tro è anda­to bene. Abbia­mo fat­to tut­ti una scel­ta d’a­mo­re per l’I­ta­lia, la poli­ti­ca e i par­ti­ti ven­go­no dopo”, gli fa eco il lea­der del­la Lega. 

A que­sto pun­to, una doman­da sor­ge spon­ta­nea: qua­le sarà il pros­si­mo step del­la Giun­ta di uni­tà regionale?

La Tosca­na è ter­ra di con­sor­te­rie, altro che ros­sa. Quan­do final­men­te lo si capirà?

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