Tour siciliano. Giorno secondo.

2013-10-19 11.12.19Paler­mo, Mon­rea­le e Tra­pa­ni. Il tour sici­lia­no con­ti­nua in que­sta dire­zio­ne. In pri­mis­si­ma mat­ti­na­ta incon­tro a Paler­mo con i ragaz­zi di Addio Piz­zo, un movi­men­to aper­to, flui­do, dina­mi­co, che agi­sce dal bas­so e si fa por­ta­vo­ce di una “rivo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le” con­tro la mafia. È for­ma­to da tut­te le don­ne e gli uomi­ni, i ragaz­zi e le ragaz­ze, i com­mer­cian­ti e i con­su­ma­to­ri che si rico­no­sco­no nel­la fra­se “Un inte­ro popo­lo che paga il piz­zo è un popo­lo sen­za digni­tà”.

2013-10-19 12.22.38Ore 11 con­fe­ren­za stam­pa a Paler­mo, nel­la sala stam­pa del­l’ARS (Assem­blea Regio­na­le Sici­lia­na), dove Civa­ti incon­tra i gior­na­li­sti per pre­sen­ta­re la sua can­di­da­tu­ra. Si comin­cia subi­to par­lan­do del­l’om­bra che in que­sti gior­ni incom­be sul PD sici­lia­no: il boom di tes­se­re. Valen­ti­na Spa­ta, refe­ren­te sici­lia­na per Civa­ti Segre­ta­rio, ha subi­to annun­cia­to il “ricor­so alla Com­mis­sio­ne nazio­na­le di garan­zia del par­ti­to elen­can­do una serie di epi­so­di ano­ma­li: “A Cata­nia ci è arri­va­ta la segna­la­zio­ne di una ragaz­za di 14 anni tes­se­ra­ta a sua insa­pu­ta. Ci risul­ta anche che ci sia­no iscrit­ti di un sin­da­ca­to che distri­bui­sco­no gra­tui­ta­men­te tes­se­re, men­tre a Tra­pa­ni a un ragaz­zo disa­bi­le gli è sta­ta nega­ta per­ché non pote­va fisi­ca­men­te recar­si in sede”. Alla vibran­te denun­cia del­la Spa­ta si è subi­to uni­to Giu­sep­pe Civa­ti: “Que­ste denun­ce sono un dispia­ce­re. Ne par­le­rò con i diri­gen­ti sici­lia­ni, ma anche con Ren­zi e Cuper­lo” “Noi for­se sia­mo per­so­ne inge­nue, per­ché cre­dia­mo che il con­gres­so sia l’oc­ca­sio­ne per cam­bia­re la sini­stra, ma non sia­mo cre­ti­ni. Pos­sia­mo veri­fi­ca­re il nume­ro del­le tes­se­re rila­scia­te — ha aggiun­to — sia­mo pas­sa­ti dal­la sen­sa­zio­ne che non si vole­va iscri­ve­re più nes­su­no a un boom

Si par­la anche del caso Cri­sa­ful­li. Esclu­so dal­le liste del PD alle scor­se poli­ti­che dal Comi­ta­to dei Garan­ti (Comi­ta­to che ave­va rite­nu­to “neces­sa­rio il ricor­so a valu­ta­zio­ni per la tute­la dell’immagine e dell’interesse gene­ra­le del Pd”)  e oggi can­di­da­to alla segre­te­ria pro­vin­cia­le del PD di Enna. Civa­ti sul pun­to non lascia spa­zio a dub­bi: “Chie­de­re­mo in com­mis­sio­ne di garan­zia di tro­va­re una rego­la che val­ga per tut­ti. Se pri­ma per la can­dia­tu­ra di Cri­sa­ful­li c’e­ra­no dei pro­ble­mi, biso­gna capi­re per­ché ades­so non ci sono più. Non mi voglio par­la­re di que­stio­ne mora­le, ma di que­stio­ne poli­ti­ca, che è più gra­ve. Il Pd dovreb­be far­si un esa­me di coscien­za: ser­ve una rego­la che non diven­ti sem­pre ogget­to di trattativa”. 

Paro­le corag­gio­se per riven­di­ca­re la tra­spa­ren­za che si addi­ce ad un con­fron­to demo­cra­ti­co come il Con­gres­so di un Partito.

civati monrealeOre 13 tap­pa a Mon­rea­le per salu­ta­re il comi­ta­to “Mon­rea­le per Civa­ti”. “L’os­ses­sio­ne degli ita­lia­ni è ave­re poli­ti­ci con gli attri­bu­ti: è giu­sto, ma non basta; quel­lo che ser­ve, è ave­re poli­ti­ci con un cer­vel­lo” sot­to­li­nea Civa­ti. Un dia­lo­go con le altre for­ze poli­ti­che è pos­si­bi­le, ma non pos­sia­mo far­lo sen­za ave­re un’i­den­ti­tà pre­ci­sa.  Pre­sen­ta­no l’in­con­tro Fabri­zio Lo Ver­so e Rober­to Gam­bi­no, del comi­ta­to mon­rea­le­se per Civa­ti Segre­ta­rio. Si par­la di Sini­stra dei fat­ti e non di appa­ra­to. “Testi­mo­nian­za è la scel­ta di un ragaz­zo come me, nel­la veste di refe­ren­te, inve­ce che i soli­ti “gran­di elet­to­ri” fa nota­re lo stes­so Lo Verso.

 

Si ripar­te desti­na­zio­ne Tra­pa­ni. Qui la pre­sen­za di Civa­ti coin­ci­de con l’i­nau­gu­ra­zio­ne del cir­co­lo “Tra­pa­ni per Civa­ti”. Pia­ce­vo­le dibat­ti­to, mode­ra­to da Maria Con­cet­ta Ser­se e Dani­lo Orlan­do, refe­ren­ti del­la pro­vin­cia di Tra­pa­ni del grup­po Civati.

2013-10-19 17.16.02«Abbia­mo biso­gno di una poli­ti­ca che sia più sem­pli­ce nel­le paro­le, anche più rigo­ro­sa nei com­por­ta­men­ti, for­se più imme­dia­ta nel­le cose che abbia­mo da por­ta­re all’at­ten­zio­ne del­le per­so­ne» così ha esor­di­to Civa­ti. Il pro­ble­ma di lin­guag­gio è cen­tra­le nel­la sua idea di PD. Il Par­ti­to Demo­cra­ti­co par­la ormai una lin­gua che gli elet­to­ri non com­pren­do­no più, anche per que­sto, alle scor­se ele­zio­ni poli­ti­che , un elet­to­re demo­cra­ti­co su tre ha vota­to Bep­pe Gril­lo. «Abbia­mo fat­to una cam­pa­gna elet­to­ra­le all’in­se­gui­men­to di Mon­ti, men­tre i nostri elet­to­ri ave­va­no un’e­si­gen­za di cam­bia­men­to, e gli otto pun­ti del cam­bia­men­to li abbia­mo pre­sen­ta­ti dopo le ele­zio­ni»

 

 

“La Sici­lia come meta­fo­ra” era il tito­lo di uno splen­di­do libro-inter­vi­sta di Leo­nar­do Scia­scia. Ecco, que­sto è sta­to un tour nel­la meta­fo­ra sici­lia­na per meglio com­pren­de­re la Sici­lia e per guar­da­re, da una pro­spet­ti­va diver­sa, i pro­ble­mi dell’Italia.

Cono­sce­re il ter­ri­to­rio e i rela­ti­vi pro­ble­mi per tro­va­re solu­zio­ni assie­me ai cit­ta­di­ni. Que­sta è la stra­da segna­ta in vista del Congresso.

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

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Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.