Palermo, Monreale e Trapani. Il tour siciliano continua in questa direzione. In primissima mattinata incontro a Palermo con i ragazzi di Addio Pizzo, un movimento aperto, fluido, dinamico, che agisce dal basso e si fa portavoce di una “rivoluzione culturale” contro la mafia. È formato da tutte le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze, i commercianti e i consumatori che si riconoscono nella frase “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.
Ore 11 conferenza stampa a Palermo, nella sala stampa dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana), dove Civati incontra i giornalisti per presentare la sua candidatura. Si comincia subito parlando dell’ombra che in questi giorni incombe sul PD siciliano: il boom di tessere. Valentina Spata, referente siciliana per Civati Segretario, ha subito annunciato il “ricorso alla Commissione nazionale di garanzia del partito” elencando una serie di episodi anomali: “A Catania ci è arrivata la segnalazione di una ragazza di 14 anni tesserata a sua insaputa. Ci risulta anche che ci siano iscritti di un sindacato che distribuiscono gratuitamente tessere, mentre a Trapani a un ragazzo disabile gli è stata negata perché non poteva fisicamente recarsi in sede”. Alla vibrante denuncia della Spata si è subito unito Giuseppe Civati: “Queste denunce sono un dispiacere. Ne parlerò con i dirigenti siciliani, ma anche con Renzi e Cuperlo” “Noi forse siamo persone ingenue, perché crediamo che il congresso sia l’occasione per cambiare la sinistra, ma non siamo cretini. Possiamo verificare il numero delle tessere rilasciate — ha aggiunto — siamo passati dalla sensazione che non si voleva iscrivere più nessuno a un boom”
Si parla anche del caso Crisafulli. Escluso dalle liste del PD alle scorse politiche dal Comitato dei Garanti (Comitato che aveva ritenuto “necessario il ricorso a valutazioni per la tutela dell’immagine e dell’interesse generale del Pd”) e oggi candidato alla segreteria provinciale del PD di Enna. Civati sul punto non lascia spazio a dubbi: “Chiederemo in commissione di garanzia di trovare una regola che valga per tutti. Se prima per la candiatura di Crisafulli c’erano dei problemi, bisogna capire perché adesso non ci sono più. Non mi voglio parlare di questione morale, ma di questione politica, che è più grave. Il Pd dovrebbe farsi un esame di coscienza: serve una regola che non diventi sempre oggetto di trattativa”.
Parole coraggiose per rivendicare la trasparenza che si addice ad un confronto democratico come il Congresso di un Partito.
Ore 13 tappa a Monreale per salutare il comitato “Monreale per Civati”. “L’ossessione degli italiani è avere politici con gli attributi: è giusto, ma non basta; quello che serve, è avere politici con un cervello” sottolinea Civati. Un dialogo con le altre forze politiche è possibile, ma non possiamo farlo senza avere un’identità precisa. Presentano l’incontro Fabrizio Lo Verso e Roberto Gambino, del comitato monrealese per Civati Segretario. Si parla di Sinistra dei fatti e non di apparato. “Testimonianza è la scelta di un ragazzo come me, nella veste di referente, invece che i soliti “grandi elettori” fa notare lo stesso Lo Verso.
Si riparte destinazione Trapani. Qui la presenza di Civati coincide con l’inaugurazione del circolo “Trapani per Civati”. Piacevole dibattito, moderato da Maria Concetta Serse e Danilo Orlando, referenti della provincia di Trapani del gruppo Civati.
«Abbiamo bisogno di una politica che sia più semplice nelle parole, anche più rigorosa nei comportamenti, forse più immediata nelle cose che abbiamo da portare all’attenzione delle persone» così ha esordito Civati. Il problema di linguaggio è centrale nella sua idea di PD. Il Partito Democratico parla ormai una lingua che gli elettori non comprendono più, anche per questo, alle scorse elezioni politiche , un elettore democratico su tre ha votato Beppe Grillo. «Abbiamo fatto una campagna elettorale all’inseguimento di Monti, mentre i nostri elettori avevano un’esigenza di cambiamento, e gli otto punti del cambiamento li abbiamo presentati dopo le elezioni»
“La Sicilia come metafora” era il titolo di uno splendido libro-intervista di Leonardo Sciascia. Ecco, questo è stato un tour nella metafora siciliana per meglio comprendere la Sicilia e per guardare, da una prospettiva diversa, i problemi dell’Italia.
Conoscere il territorio e i relativi problemi per trovare soluzioni assieme ai cittadini. Questa è la strada segnata in vista del Congresso.