Transizione o trivellazione?

Presenzano, Civitavecchia, Brindisi, Ravenna, Mestre non sono solo nomi di località sparse lungo lo stivale. Questi nomi rischiano di diventare l’elenco delle decisioni sbagliate fatte in un momento storico unico e particolare.

Tor­na­re in sin­to­nia con il Pia­ne­ta, anzi, fare pace con il Pia­ne­ta è diven­ta­to uno dei man­tra da appli­ca­re. Non esi­sto­no alter­na­ti­ve: que­sta è la stra­da fon­da­men­ta­le da per­se­gui­re, così come la via ver­so la Tran­si­zio­ne Eco­lo­gi­ca non può subi­re ten­ten­na­men­ti o peri­co­lo­se inver­sio­ni a U o retro­mar­ce improvvise. 

Il decen­nio chia­ve è questo.

Pur­trop­po la situa­zio­ne che si sta deli­nean­do all’orizzonte è deci­sa­men­te mol­to cupa.

Pre­sen­za­no, Civi­ta­vec­chia, Brin­di­si, Raven­na, Mestre non sono solo nomi di loca­li­tà spar­se lun­go lo stivale.

Que­sti nomi rischia­no di diven­ta­re l’elenco del­le deci­sio­ni sba­glia­te fat­te in un momen­to sto­ri­co uni­co e particolare.

Qui esi­sto­no già del­le cen­tra­li a car­bo­ne che devo­no esse­re spen­te per rag­giun­ge­re l’azzeramento del­le emis­sio­ni cli­mal­te­ran­ti all’interno degli step 2030 e 2050. Pec­ca­to che lun­go la stra­da che va ver­so la decar­bo­niz­za­zio­ne il nostro pae­se sia sem­pre più attrat­to e distrat­to ver­so le cen­tra­li a gas (non solo per la fase di tran­si­zio­ne) piut­to­sto che ver­so le fon­ti rinnovabili.

Da un pun­to di vista emis­si­vo il gas è meglio del car­bo­ne, ma rima­ne un com­bu­sti­bi­le fos­si­le con un impor­tan­te ruo­lo cli­mal­te­ran­te. Se pren­dia­mo gli obiet­ti­vi a medio ter­mi­ne dell’Unione Euro­pea, (-55% nel 2030) e a lun­go ter­mi­ne, la neu­tra­li­tà cli­ma­ti­ca al 2050, appa­re evi­den­te come sia urgen­te lavo­ra­re fin da subi­to per una stra­te­gia di dismis­sio­ne del gas.

E inve­ce nel­le real­tà sopra indi­ca­ta si sta lavo­ran­do per rad­dop­pia­re la pro­du­zio­ne inve­sten­do appun­to sul gas.

Ma la rifles­sio­ne odier­na ci dovreb­be anche far riflet­te­re sugli aspet­ti eco­no­mi­ci rela­ti­vi a que­sti inve­sti­men­ti. Ha sen­so inve­sti­re eco­no­mi­ca­men­te sul­le cen­tra­li a gas?

Un recen­te report redat­to da Car­bon Trac­ker in col­la­bo­ra­zio­ne con il Roc­ky moun­tain insti­tu­te con­fer­ma che la scel­ta di anda­re a tut­to gas non è asso­lu­ta­men­te con­ve­nien­te per il nostro paese.

Pec­ca­to che il nostro legi­sla­to­re, il miglio­re, non sia deci­sa­men­te atten­to e sen­si­bi­le a que­ste tematiche.

I pia­ni di costru­zio­ne di nuo­ve cen­tra­li a gas in Ita­lia per una capa­ci­tà com­ples­si­va di 14 GW potreb­be­ro met­te­re a rischio gli obiet­ti­vi cli­ma­ti­ci del pae­se e com­por­ta­re per­di­te fino a 11 miliar­di di euro in investimenti.

In pri­mis per­ché il gas non è eco­no­mi­ca­men­te com­pe­ti­ti­vo rispet­to alle rin­no­va­bi­li anche per­ché le “rin­no­va­bi­li sono sem­pli­ce­men­te più eco­no­mi­che”. Un assun­to eco­no­mi­co che for­se meri­te­reb­be mag­gior con­si­de­ra­zio­ne da par­te del Governo.

In que­sto momen­to sto­ri­co il fat­to­re tem­po è deter­mi­nan­te. Sia­mo nel 2021, man­ca­no 9 anni allo step del 2030 e 29 allo step del 2050.

Ha sen­so, Mini­stro Cin­go­la­ni, inve­sti­re in impian­ti che sap­pia­mo già saran­no fuo­ri mer­ca­to tra ven­ti o trent’anni? A mag­gior ragio­ne se que­sti pro­get­ti oggi van­no a sot­tra­re finan­zia­men­ti per la pro­get­ta­zio­ne e rea­liz­za­zio­ne degli accu­mu­la­to­ri per le rin­no­va­bi­li. Cicli­ca­men­te poi tor­na fuo­ri la que­stio­ne rela­ti­va all’Idrogeno, una tec­no­lo­gia anco­ra trop­po costo­sa e di dif­fi­ci­le applicazione.

C’è poi la que­stio­ne del CCS che vede il nostro pae­se, gra­zie ad Eni, fuo­ri dal tem­po e dal­la sto­ria. Un inve­sti­men­to quel­lo del CCS che rap­pre­sen­ta una del­le gran­di pen­nel­la­te di green washing in un momen­to dove non pos­sia­mo per­met­ter­ci di finan­zia­re o incen­ti­va­re inter­ven­ti che non sono neces­sa­ri per fer­ma­re la cri­si cli­ma­ti­ca che stia­mo vivendo.

Abbia­mo degli obiet­ti­vi per la decar­bo­niz­za­zio­ne che a paro­le dicia­mo di voler rispet­ta­re, ma poi si deli­be­ra in sen­so oppo­sto: tri­vel­la­zio­ni in mare che ven­go­no nuo­va­men­te rin­no­va­te o rila­scia­te ex novo, pro­get­ti di rad­dop­pio come quel­li di Pre­sen­za­no che sono fuo­ri da ogni logica.

Ci aspet­tia­mo che il Mini­stro del­la Tri­vel­la­zio­ne Eco­lo­gi­ca, scen­da dal­le stel­le e si occu­pi seria­men­te di tran­si­zio­ne ecologica.

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.