“A pagare, in termini di qualità dei servizi, sono sempre i pendolari dei regionali e degli intercity. Secondo una circolare interna, redatta da Rete Ferroviaria Italiana, se un treno dell’alta velocità rischia di arrivare a destinazione con più di cinque minuti di ritardo, regionali e Intercity dovranno dargli la precedenza. Riteniamo sia un danno ingiusto quello previsto dalla società di Fs, che gestisce l’infrastruttura davanti. E il governo non può restare inerte, cavandosela con qualche gioco di parole”. Lo dichiarano il segretario e deputato, Pippo Civati, e la parlamentare dello stesso partito, Beatrice Brignone, illustrando un’interrogazione sulla decisione di Rfi che interessa inizialmente il percorso Roma-Firenze.
“Ogni giorno — aggiungono i due parlamentari di Possibile — quasi tre milioni di passeggeri usufruiscono del servizio ferroviario regionale per recarsi a scuola e al lavoro: va ricordato che, stando alle ultime stime di Trenitalia, in venti giorni il trasporto locale, ha lo stesso numero di utenti quanto l’alta velocità in un anno, con un introito di circa 42 milioni di euro all’anno”.
“Ulteriori ritardi dei treni regionali — concludono Civati e Brignone — per agevolare la tratta dell’alta velocità non farebbero che peggiorare le condizioni della qualità di vita dei pendolari, già costretti ad affrontare ritardi e disagi. Per questo riteniamo necessario un intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio”.