Dopo il decreto di compatibilità ambientale che i Ministeri dell’Ambiente e del Turismo hanno rilasciato per “Ombrina mare”, le nuove trivelle sono ormai prossime lungo le coste d’Abruzzo, così come gran parte di quelle italiane dall’Emilia alla Sardegna.
Lo scorso 17 luglio, come ormai noto, sono stati depositati in Cassazione 8 quesiti referendari su: Italicum, trivelle e Legge obiettivo Grandi opere, Jobs act e la Scuola del preside-manager. Immediatamente è partita una campagna referendaria nazionale.
Sulle trivellazioni, in particolare, si concentrano due quesiti: uno che riguarda l’art.35 del Decreto Sviluppo (che interessa in Abruzzo “Ombrina Mare”) e l’altro che riguarda l’art.38 dello Sblocca Italia. In estrema sintesi stiamo parlando delle trivellazioni in mare e del carattere strategico delle trivellazioni.
Qualche settimana fa sette Consigli regionali si sono espressi inizialmente a favore di un referendum abrogativo sulle trivellazioni, e si sono riuniti il 24 luglio scorso a Termoli –su iniziativa dell’Abruzzo, con Luciano D’Alfonso e Mario Mazzocca. Ma, incredibilmente la discussione si è fermata solamente all’art.35 del Decreto Sviluppo, cercando di aprire un dialogo con il governo (che sta autorizzando dai primi di giugno, ogni settimana, progetti in tutta Italia), e si sono aggiornati al 19 settembre. Sappiamo che è anche stata depositata richiesta di convocazione di un Consiglio regionale straordinario per definire la posizione della Regione Abruzzo, ma al momento non ce n’è notizia e il tempo sta trascorrendo, invece, inesorabilmente verso il 30 settembre, cioè il termine ultimo — e che vale per tutti — per presentare referendum.
Posto che il testo dei due quesiti abrogativi sulle trivellazioni che abbiamo presentato è da tutti condiviso, riteniamo a questo punto che l’unico modo per fermare le trivelle nei prossimi mesi sia quello di raccogliere le firme.
Nelle settimane passate abbiamo lanciato un appello pubblico ai Presidenti di Regione contrari alle trivellazioni ad andare avanti insieme sui referendum NoTriv, mettendo a disposizione i nostri quesiti, nella ricerca del comune risultato. Anche, ovviamente, a Luciano D’Alfonso. Rinnoviamo il nostro appello pubblico, chiedendo la collaborazione di tutti: Istituzioni, partiti, sindacati, movimenti e associazioni. Rivolgendo questo nostro appello anche alle circa 130 organizzazioni che si sono appellate alle Regioni, come informa il Coordinamento nazionale NoTriv. Se siete contrari alle trivelle sostenete la campagna referendaria in atto e firmate e fate firmare per i quesiti. Andiamo avanti insieme, i referendum sono di tutti, di chi li promuove e di chi li sottoscrive.
Se dovesse arrivare l’iniziativa delle Regioni, che anche noi sollecitiamo ma che continua tuttavia a slittare, tanto meglio. Per quello che ci riguarda, continueremo a lavorare incessantemente su questo obiettivo continuando a raccogliere firme, ritenendo che questo serva davvero: nel prossimo fine settimana, in particolare, in tutta Italia saranno presenti mille banchetti per la raccolta firme.
Giuseppe Civati, Paolo Della Ventura
Piergiorgio Leocata, Comitato L’Aquila Possibile
Eugenio Deriard, Comitato Chieti Possibile
Eduardo Grumelli, Comitato Ortona Possibile
Clelia Cancelli, Comitato Pescara Possibile
Leandro Bracco, Comitato Val Pescara Possibile