Possibile è Possibile, dicevamo il 21 giugno a Roma.
E da lì abbiamo capito che a crederci siamo in molti, abbiamo realizzato che non era solo una illusione di pochi.
E come si realizza questo Possibile?
Ebbene, sarò sincero, io da solo non ho la risposta, figuriamoci la ricetta.
E non ce l’hanno da sole nemmeno le persone che fanno parte del Comitato Scientifico di Possibile. Sia io sia loro abbiamo bisogno di allargare quanto più Possibile (appunto) questo noi, renderlo denso di scambi, di discussioni e di visioni. Il Mondo Nuovo non ce lo consegnerà un singolo genio, ma potremo vederlo solo attraverso un lavoro che oltre ad essere collettivo sappia essere connettivo. Connettivo perché non basta la moltitudine di voci, ma occorre uno scambio continuo, un co-generare pensieri che sappiano trasformarsi in azioni concrete per mettere mano da subito ad una realtà che non ci piace e che i nostri figli non meritano di ereditare.
E’ per questo che abbiamo organizzato il Politicamp con diversi tavoli di lavoro, dove troverete i membri del Comitato Scientifico e Organizzativo pronti a dialogare sui diversi temi e disponibili a dare tutto il supporto per trasformarli in campagne locali e nazionali.
E lo sappiamo bene qual è il rischio: bellissime discussioni con idee fantastiche che poi non trovano mai seguito nelle agende politiche dei partiti. Invece da Firenze in poi vogliamo prenderci l’impegno di creare un’autostrada veloce, una vera e propria TAV fra quelle idee e il Parlamento, fra le energie e le competenze che si possono esprimere attraverso la partecipazione (che è efficace solo se sa essere concreta) e i luoghi in cui in cui si dovrebbe esprimere la democrazia.
Capite quanto siamo distanti da chi pensa che la Democrazia la si migliora limitando l’accesso alla partecipazione? È proprio l’opposto.
Ma per riuscirci, per mettere mano alla realtà che vogliamo innovare, non basta promettere che lo faremo dal giorno in cui saremo al Governo. Dobbiamo e possiamo iniziare a farlo da subito, nella società e nei territori, dando forma alle idee di cui discuteremo e facendole crescere con la generosità di chi ha a cuore il risultato “comune” più del suo particolare.
Per riuscirci ci faremo aiutare da facilitatori, da persone che avranno il compito arduo di tenere in equilibrio la partecipazione con l’efficacia, perché quei pensieri in questo modo sapranno divenire immediatamente azione politica e sociale.
Il posizionamento di Possibile, se proprio lo dobbiamo individuare, sta proprio lì: nell’intersezione fra pensieri in grado di disegnare il Nuovo Mondo e le azioni che ci consentiranno di realizzarlo.
Quello che abbiamo fatto finora, a partire dal Patto Repubblicano, lo offriamo a tutti voi, che ci aiuterete a farlo divenire Programma di Governo e sarete il nostro patrimonio diffuso. Quel patrimonio che non viene calcolato nei bilanci di nessuna fondazione, ma che secondo noi rappresenta il valore più prezioso, della politica. E non solo. Ci vediamo a Firenze.