[vc_row][vc_column][vc_column_text]di Emanuele Busconi
A marzo, all’inizio del lockdown, in molte città le persone hanno preso l’iniziativa di applaudire dai balconi per ringraziare medici e infermieri. Riflettendo su questa “riscoperta” dell’importanza del personale sanitario e della difficoltà che si è trovato ad affrontare, non solo per via del virus, ma anche a causa delle condizioni di lavoro, conseguenza della gestione della sanità negli anni, è partita da Asti e da Torino una campagna per la sanità pubblica. Anche l’attivismo e la mobilitazione vanno ripensati durante la quarantena, quindi il messaggio ancora una volta deve passare dai balconi, andando oltre all’applauso, che per un po’ ha sollevato il morale e ci ha fatto sentire vicini, ma non risolve un problema reso evidente dall’emergenza in corso: per anni non è stato abbastanza apprezzato e tutelato il valore insostituibile della sanità pubblica.
Per tutto il mese, abbiamo raccolto le testimonianze di chi sta lavorando anche durante questa quarantena, comprese quelle di chi lavora negli ospedali e nei reparti covid. Il protocollo di sicurezza per il personale sanitario è arrivato soltanto a fine marzo, quando già le vittime tra i soli medici erano decine.
Abbiamo aderito alla proposta di sanatoria per gli stranieri che soggiornano irregolarmente nel nostro Paese, per permettere di tutelare la loro salute e la salute dell’intera comunità.
Scuola, ricerca, sanità: non basta investire le briciole, smantellando o mettendo in secondo piano come è stato fatto in questi anni da troppe parti. Oggi che la pandemia rende la questione non più rimandabile, il messaggio deve arrivare forte e chiaro: ringraziare è bene ed è buona educazione, ma non basta. Bisogna agire di conseguenza, anche quando il picco della crisi sarà passato.
Il 7 aprile, continuiamo a sostenere il valore insostituibile della sanità pubblica per tutte e tutti!
Rilanciamo gli appelli a manifestare attraverso un lenzuolo bianco o un cartello il proprio sostegno alla #salutepertuttietutte il 7 aprile: per una sanità pubblica adeguatamente finanziata e in grado di assistere tutte e tutti, senza discriminazioni di sorta.
Contro i tentativi di privatizzazione del diritto universale alla salute, chiediamo un’inversione di rotta e aderiamo collettivamente alla campagna Our health is not for sale promossa da People’s Health Movement.
Con un cartello, uno striscione, una scritta, facciamo sapere che sosteniamo la sanità pubblica e chi si impegna a metterla al primo posto. La sanità pubblica dipende anche da noi, dipende dai politici che eleggiamo e i politici non sono tutti uguali. Sarà bene ricordarcelo in futuro ed essere vigili.
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