[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504537755144{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Margherita Corrado è l’archeologa che ha denunciato, con caparbietà e competenza, lo scempio edilizio di Punta Scifo, uno degli ultimi angoli incontaminati della Calabria. Dalle sue mani e dalla sua voce sono partiti gli esposti, gli accessi agli atti e altre iniziative di una battaglia civile che abbiamo seguito e supportato con ogni mezzo a disposizione, istituzionale e non solo. Fino al sopralluogo di Pippo Civati a Capocolonna, durante il quale il Segretario di Possibile ha rinnovato l’invito al Ministro Franceschini a visitare il Lacinio, per programmarne un piano di recupero e valorizzazione.
Sembrava ci fosse un sigillo su quello scempio a danno di storia e paesaggio, cioè sembrava potesse bastare quello della Procura della Repubblica di Crotone che nel mese di giugno ha anche chiuso le indagini a carico di sei persone. Tra questi, oltre agli imprenditori, agli amministratori, anche Mario Pagano, il soprintendente della Calabria indagato per falso ideologico in atto pubblico per aver comunicato al Ministero (per sostenere l’ineluttabilità dell’abuso perpetrato) che tutti i bungalow erano già stati realizzati, mentre in realtà uno solo è stato costruito parzialmente quale riparo per gli attrezzi del cantiere. Lo stesso che la scorsa settimana, insieme alla sottosegretaria Dorina Bianchi, ha inaugurato l’ufficio della Soprintendenza a Crotone, rimanendo quindi ben saldo al suo posto e che del suo posto, appunto, muove vendetta contro chi ha osato difendere il patrimonio pubblico da azioni e omissioni che avrebbero dovuto deturparlo definitivamente.
Il sovrintendente, infatti, non solo ha querelato l’archeologa Corrado per diffamazione, ma, come racconta il Corriere della Calabria oggi, avrebbe emesso una sorta di editto, diretto a tutti i tecnici della Soprintendenza e ai funzionari archeologici, per renderla incompatibile con qualsiasi lavoro la cui vigilanza spetti agli uffici cosentini.
Una vera e propria ritorsione, che deploriamo, nei confronti di una professionista e cittadina di alto valore morale. Avevamo promesso che su Scifo e su tutta l’area di Capocolonna saremmo rimasti vigili e ugualmente non lasceremo sola Margherita Corrado.
Non possiamo che interrogare nuovamente il governo, per fare chiarezza sulla questione, e per tutelare chi si schiera senza paura a tutela del patrimonio di tutti, contro gli interessi illegittimi di pochi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]