Un Impegno per l’aborto sicuro, 365 giorni l’anno

È necessario tenere alta l’attenzione e rilanciare la battaglia. Per questo chiediamo contraccettivi gratuiti, almeno il 50% di medici non obiettori, potenziamento dei consultori, formazione nelle scuole, ripristino della pillola del giorno dopo tra i farmaci prioritari da avere in farmacia. È necessario impedire l’obiezione di coscienza dei farmacisti e istituire un numero gratuito a sostegno di chi necessita di informazioni sull’interruzione di gravidanza. Ed è fondamentalmente mettere al centro della nostra azione il rispetto delle scelte delle donne e delle loro esperienze, sgombrando il campo da preconcetti, stereotipi e aspettative che non hanno ragione d'essere.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il 28 set­tem­bre è sta­ta la gior­na­ta del­l’a­bor­to sicu­ro, una gior­na­ta scel­ta nel 1990 in Ame­ri­ca Lati­na dal­la Cam­paňa 28 Sep­tiem­bre, che mani­fe­sta­va per la depe­na­liz­za­zio­ne dell’aborto.

Sap­pia­mo, dati alla mano, che il dirit­to all’autodeterminazione e il dirit­to alla salu­te del­la don­na è anco­ra osta­co­la­to nel nostro Pae­se quan­do si entra nel cam­po dell’interruzione volon­ta­ria di gravidanza. 

Ce lo dico­no i dati, che evi­den­zia­no come il 70% dei gine­co­lo­gi sia­no obiet­to­ri (con pun­te oltre il 90% in alcu­ne regioni). 

Ce lo dico­no il fio­ri­re di ini­zia­ti­ve da par­te di soler­ti Con­si­glie­ri e Con­si­glie­re comu­na­li che pre­sen­ta­no mozio­ni pro-life nel­le nostre cit­tà (come a Vero­na, labo­ra­to­rio del­la destra anti­fem­mi­ni­sta e omo­fo­ba del mini­stro Fon­ta­na, ma dove i prov­ve­di­men­ti han­no rice­vu­to un inquie­tan­te appog­gio bipartisan). 

Ce lo dico­no fat­ti di cro­na­ca che vor­rem­mo fos­se­ro sce­ne di film grot­te­schi, e non la real­tà: come il caso di una ragaz­za di ori­gi­ne nige­ria­na di ven­ti­due anni che, dopo aver rischia­to la vita per aver abor­ti­to clan­de­sti­na­men­te, si è vista san­zio­na­re una mul­ta di oltre 3000 euro per esser­si pro­cu­ra­ta far­ma­ci abor­ti­vi ille­gal­men­te, sul­la scor­ta di una leg­ge del 2016.
Ce lo dice l’impegno in sen­so con­tra­rio all’autodeterminazione di chi ci vede come for­ni, incu­ba­tri­ci, met­ten­do le don­ne di fron­te alla pres­sio­ne di por­ta­re a ter­mi­ne gra­vi­dan­ze non volu­te. E smi­nui­sco­no le espe­rien­ze di mater­ni­tà con­sa­pe­vo­le che dico­no di voler sal­va­guar­da­re

Come si esce da que­sto oriz­zon­te di dolo­re e mar­gi­na­liz­za­zio­ne? Come si esce da una cul­tu­ra che inve­ce di met­te­re al cen­tro le scel­te del­le don­ne è tut­ta impron­ta­ta al con­trol­lo dei cor­pi fem­mi­ni­li, al sen­so di col­pa e al sacrificio?

Mol­te sono le ini­zia­ti­ve che abbia­mo pro­mos­so, den­tro e fuo­ri dal­le isti­tu­zio­ni, e mol­te altre sono por­ta­te avan­ti da movi­men­ti e asso­cia­zio­ni. Per esem­pio, in Par­la­men­to nel 2016 sono sta­te pre­sen­ta­te due pro­po­ste di leg­ge da Pos­si­bi­le, con come pri­mi fir­ma­ta­ri Bea­tri­ce Bri­gno­ne e Giu­sep­pe Civa­ti, per garan­ti­re la pie­na appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 194: per quan­to riguar­da l’obiezione, “chi sce­glie di spe­cia­liz­zar­si in gine­co­lo­gia e oste­tri­cia dovreb­be sape­re bene che tra i suoi com­pi­ti ci sono anche quel­li pre­vi­sti dal­la leg­ge n. 194 del 1978 in ogni sua par­te”; men­tre rima­ne neces­sa­rio “garan­ti­re la dispen­sa­zio­ne dei far­ma­ci con­trac­cet­ti­vi di emergenza”.

In Lom­bar­dia è nata la cam­pa­gna Abor­to al Sicu­ro, a cui abbia­mo imme­dia­ta­men­te ade­ri­to e che ha por­ta­to alla con­se­gna del­le fir­me neces­sa­rie per la pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re rivol­ta alla Regio­ne: 10 pun­ti chia­ve, tra cui il poten­zia­men­to e l’ampliamento dei com­pi­ti dei con­sul­to­ri, ade­gua­ta for­ma­zio­ne del per­so­na­le medi­co, dif­fu­sio­ne del­la contraccezione. 

È neces­sa­rio tene­re alta l’attenzione e rilan­cia­re la bat­ta­glia. Per que­sto chie­dia­mo con­trac­cet­ti­vi gra­tui­ti, alme­no il 50% di medi­ci non obiet­to­ri, poten­zia­men­to dei con­sul­to­ri, for­ma­zio­ne nel­le scuo­le, ripri­sti­no del­la pil­lo­la del gior­no dopo tra i far­ma­ci prio­ri­ta­ri da ave­re in far­ma­cia. È neces­sa­rio impe­di­re l’obiezione di coscien­za dei far­ma­ci­sti e isti­tui­re un nume­ro gra­tui­to a soste­gno di chi neces­si­ta di infor­ma­zio­ni sull’interruzione di gra­vi­dan­za. Ed è fon­da­men­tal­men­te met­te­re al cen­tro del­la nostra azio­ne il rispet­to del­le scel­te del­le don­ne e del­le loro espe­rien­ze, sgom­bran­do il cam­po da pre­con­cet­ti, ste­reo­ti­pi e aspet­ta­ti­ve che non han­no ragio­ne d’es­se­re. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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