In pochi mesi quell’omone di un quintale, generoso, istrionico, ingombrante, pieno di vita e di progetti, è stato costretto all’immobilità totale da una malattia terribile, che non lascia scampo. “È una battaglia molto dura, Bea” mi scrisse solo 20 mesi fa, pochi giorni dopo la diagnosi, senza riuscire a pronunciare quelle tre lettere terribili. Ma conoscendo Max, che non si spaventa di fronte a niente, ho capito che la battaglia era in realtà disperata.
Max ha dedicato la vita agli altri. Era pronto per cambiare vita, per trasferirsi in Sierra Leone, dai bambini che grazie a lui e alla sua associazione, I Compagni di Jeneba, stanno ricevendo nutrimento, istruzione, un posto sicuro dove passare la giornata e un futuro. Quando, senza alcun preavviso, “la stronza” è arrivata. È stata implacabile e velocissima.
“Un Dio distratto ha confuso il mio sogno di Sierra Leone Africa, in Sclerosi Laterale Amiotrofica”. Ripete spesso, con amarezza e con l’acuta ironia che lo contraddistingue.
Da più di un anno Max non parla, non respira né si nutre autonomamente, l’unica parte che ancora sfugge all’immobilità è l’occhio destro: la sua finestra sul mondo, il suo ultimo modo di far uscire all’esterno, grazie a un lettore oculare, quel leone ruggente che ancora scalpita dentro il suo corpo immobile, ma non insensibile.
Con il suo occhio destro Max ha iniziato una nuova battaglia, quella per la discussione sulla legge di iniziativa Popolare presentata dall’Associazione Luca Coscioni a favore dell’eutanasia legale e del testamento biologico e che da quasi due anni aspetta di essere discussa. Ha costituito un comitato, Io Sto Con Max, ha scritto ad amici, autorità, personaggi famosi, anche al Papa. Con il suo modo deciso, ma aperto al confronto, ha coinvolto tantissime personalità diverse: politici, sacerdoti, atei, credenti, uomini e donne di tutta Italia. Molti parlamentari hanno aderito alla sua campagna e hanno sottoscritto l’interrogazione parlamentare presentata congiuntamente dal l’on. Lara Ricciatti di Sel e dal sen. Sergio Lo Giudice del PD.
Nel suo percorso ha incontrato Pippo Civati, che è andato a incontrarlo a Senigallia, nella sua casa. La sintonia è stata immediata e la disponibilità a sostenere la battaglia per l’eutanasia legale e un fine vita dignitoso è stata totale. In poche settimane ha scritto alla Presidente della Camera Boldrini, al Presidente della Repubblica Mattarella, si è rivolto ai capigruppo di Camera e Senato, affinchè venisse calendarizzata al più presto la discussione sul fine vita. Finora tutto è rimasto inascoltato.
Quando Max, con il suo occhio destro, ha deciso di scrivere la sua storia in un libro che ha voluto intitolare Via Crucis Fuori Stagione, ha pensato subito a Pippo Civati e gli ha chiesto due regali: di presentare il suo libro in anteprima a Senigallia e, nella stessa serata, di presentare in anteprima anche Possibile, del quale vorrebbe essere l’iscritto numero 1.
La risposta non si è fatta attendere. Questo scrive Max sulla sua pagina Facebook:
Dopo aver accettato l’invito a casa mia ed avere condiviso il mio appello e la battaglia per una legge sul fine vita del movimento #iostoconmax, facendosi prima fotografare con me e la cartolina, poi firmando la richiesta per la calendarizzazione della legge, Pippo ha anche scritto personalmente al Presidente Mattarella ed a Laura Boldrini per lo stesso motivo.
Gli ho chiesto allora se poteva presentare il mio nuovo libro e con l’occasione anche il suo nuovo partito POSSIBILE.
Ha accettato subito, con semplicità ed entusiasmo, ed è nato cosi questo incontro incredibile e magico, dove i protagonisti principali saranno la Libertà, la Partecipazione, la Solidarietà ed il Coraggio.
Ed io sono felice. Max
Vi aspettiamo giovedì 11 giugno alle 21 a Senigallia (AN), auditorium San Rocco, in Piazza Garibaldi.