Pur se in attesa delle ultimissime fatture con le cifre definitive, possiamo dire che l’edizione 2015 del Camp è costata circa 23mila euro (indicativamente, 9mila tra allestimento e service audio, 3mila in stampa di materiali, 6mila di streaming e satellite, 600 di animazione bimbi, mille di ambulanza, 500 per la navetta e altrettanti in isole ecologiche, 2500 tra permessi e affitto, più una serie di piccoli extra), un record (al risparmio) coerente con la nostra filosofia di sempre, votata alla sobrietà e alla trasparenza. Quest’anno abbiamo per la prima volta aperto Possibile ai tesseramenti, e le sottoscrizioni hanno permesso di colpire quelle spese, insieme con le offerte raccolte sul posto, e i proventi derivati dalla vendita di libri e gadget.
Dal punto di vista dei contenuti, oltre al lancio dei referendum e della raccolta delle firme, i membri dei comitati scientifico e organizzativo e gli altri che coordinavano i vari tavoli tematici che abbiamo ospitato al Camp di quest’anno sono già al lavoro per contattare i partecipanti e proseguire quel lavoro fino alla realizzazione di proposte vere e proprie.
Ci attende insomma un’estate di cose da fare, tra campagne e buona politica.