Come avevamo preannunciato, abbiamo depositato la nostra prima proposta di revisione costituzionale dopo la bocciatura della “grande riforma” (o meglio della riforma grande) da parte di ben 12 milioni di cittadini. Come avevamo detto, infatti, riteniamo utili alcuni aggiustamenti al testo costituzionale.
Questa prima proposta riduce di circa un quarto sia i deputati che i senatori, per i quali abbiamo già previsto tagli delle indennità e dei trattamenti pensionistici con altra proposta di legge, e riconosce ai diciottenni la possibilità di votare per il Senato.
Una analoga proposta è stata adesso presentata al Senato dai senatori Casson e Mineo.
A questo punto non rimane che iniziare in uno dei rami del Parlamento: si può arrivare in poche settimane all’approvazione, a maggioranza di due terzi e quindi con immediata approvazione senza referendum. Così, a seguito delle prossime elezioni avremmo Camere più snelle, perché ridotte nel numero, e più omogenee, divenendo elette dallo stesso corpo elettorale.
Si tratta di un primo ma importante tassello di riforme istituzionali che — come diciamo sempre — non passano solo attraverso la Costituzione (che pure può richiedere singoli aggiornamenti o miglioramenti): dalla legge elettorale a quella sul conflitto di interessi, alla revisione di alcune incompatibilità e ineleggibilità, per assicurare una maggiore trasparenza e un effettivo svolgimento delle funzioni pubbliche con disciplina e onore. E ancora, una legge sulla partecipazione capace di superare le attuali strettoie del sistema, con cui i cittadini sono marginalizzati, la questione delle Province, rimaste sottratte al voto popolare e del funzionamento degli enti locali in generale.
Su questo continueremo a insistere e a fare proposte, per elaborare le quali aspettiamo contributi da parte di tutti in vista della Costituente delle idee.