[vc_row][vc_column][vc_column_text]In politica i compagni si riconoscono perché guardandosi intorno si ritrovano dalla stessa parte. Si è compagni di viaggio non perché si decide di partire insieme ma perché ci si scopre insieme a scegliere gli stessi bivi. “Da Boccia a Che Guevara” aveva detto Pippo Civati già da qualche mese quando gli si chiedeva che formazione immaginasse per una sinistra che trovi il coraggio di smentire chi negli ultimi anni si sta sgolando per ripeterci che non c’è alternativa, che questo è l’unico modello di mondo possibile e che le politiche di governo sia ineluttabili.
Ieri (aspettando Boccia e nonostante l’assenza giustificata di Che Guevara) il mondo a sinistra del renzismo ha lanciato un segnale di disponibilità per un percorso insieme. Ieri, finalmente, la discussione è uscita dai retroscena giornalistici e si è presa la briga di uscire alla luce del sole e inevitabilmente per qualcuno è cominciato il solito logoro gioco delle figurine. No, grazie. Grazie, no.
Per diventare compagni di viaggio non ci si accorda sul capo cordata ma si decidono insieme i percorsi da seguire. Sono gli stessi temi con cui da mesi attraversiamo l’Italia, confrontandoci, dibattendone, scrivendone, studiandoli. Il patrimonio programmatico che Possibile ha costruito fin dalla sua nascita è chiaro, limpido e a disposizione di tutti. “Questi siamo noi”, potremmo dire, sfogliando l’album dei nostri Stati Generali, delle assemblee territoriali e gli articoli di questo sito.
Per questo il Politicamp di quest’anno è fondamentale: inviteremo tutti, gli chiederemo delle nostre proposte e ascolteremo le loro, ci confronteremo, ci correggeremo, discuteremo anche, se serve. Ci parleremo, a lungo, con valori e con onestà, come se fosse il Parlamento che vorremmo. E poi il resto sarà naturale. E sincero.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]