Un’alternativa a questo triste mercatino: la Costituente delle Idee

Io ti do un pre­mio alla coa­li­zio­ne, ma tu mi dai un voto a giu­gno. Ti con­ce­do un pro­por­zio­na­le, ma in cam­bio voglio i capi­li­sta bloc­ca­ti.

Abbia­mo un lot­to magni­fi­co: l’8% di sbar­ra­men­to al Sena­to. Oggi ve lo fac­cia­mo al 4%. Solo per voi, in esclu­si­va, ma è un’offerta incre­di­bi­le che vale pochi minu­ti, affret­ta­te­vi a scio­glie­re le camere!

Il dibat­ti­to poli­ti­co sul­la leg­ge elet­to­ra­le è ormai qual­co­sa di più simi­le a un suk, o a una tele­ven­di­ta di bigiot­te­ria, che a una seria discus­sio­ne per tro­va­re un com­pro­mes­so che veda il favo­re del­la più lar­ga par­te del par­la­men­to e, soprat­tut­to, che resti­tui­sca ai cit­ta­di­ni pie­na sovra­ni­tà sul­le loro scel­te.

Ed è, per altro, un grot­te­sco mer­ca­to qua­si tut­to inter­no al par­ti­to di mag­gio­ran­za, in bar­ba ai richia­mi del sem­pre for­mal­men­te osan­na­to e rive­ri­to Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, che ave­va chie­sto un per­cor­so ben diver­so, e mol­to più serio.

Il futu­ro che pri­ma o poi tor­na, annun­cia­to da Ren­zi, è que­sto? L’ex pri­mo mini­stro, il rot­ta­ma­to­re, sem­bra sguaz­za­re mol­to bene, nel­le sab­bie mobi­li da Pri­ma Repub­bli­ca. E ha recu­pe­ra­to anche una del­le pra­ti­che più in voga del­la secon­da, i cami­net­ti inter­ni al PD, a cui sta facen­do gesti­re la par­ti­ta dei pros­si­mi mesi.

Tut­to mol­to inte­res­san­te, direb­be Rovazzi.

Per chi non fos­se inte­res­sa­to a segui­re que­sto bazar dell’autoconservazione, noi pro­po­nia­mo di discu­te­re di cosa pre­sen­ta­re agli elet­to­ri, quan­do poi alle urne ci andre­mo dav­ve­ro, con il siste­ma elet­to­ra­le che si saran­no scel­ti gli altri.

Sie­te tut­ti invi­ta­ti al con­tro­fe­sti­val di que­sta pes­si­ma poli­ti­ca: La Costi­tuen­te del­le Idee, a Roma dal 24 al 26 feb­bra­io.

Discu­te­re­mo di per­cen­tua­li di disoc­cu­pa­zio­ne, di soglie da supe­ra­re nel­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta, di pre­mi da asse­gna­re a chi si coa­liz­za per l’autoproduzione ener­ge­ti­ca. Di #cose­di­fu­tu­ro, insom­ma. Per costrui­re #gior­ni­mi­glio­ri.

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La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.