Uniti per il Sistema Sanitario Nazionale — #MobilitiamociAdesso

Mentre in questo periodo assurgono agli onori della cronaca quotidiana i costanti tagli alla Sanità regionali e nazionali, i macroscopici errori nella gestione dell'epidemia in molte regioni, la mancanza di esami diagnostici molecolari per Covid diffusi e tempestivi, le tragiche situazioni nelle RSA (per citare alcuni dei temi su cui si è concentrato il dibattito), invece c'è una fetta di Sistema Sanitario Nazionale che viene spesso dimenticato, i Medici in Formazione.

Men­tre in que­sto perio­do assur­go­no agli ono­ri del­la cro­na­ca quo­ti­dia­na i costan­ti tagli alla Sani­tà regio­na­li e nazio­na­li, i macro­sco­pi­ci erro­ri nel­la gestio­ne del­l’e­pi­de­mia in mol­te regio­ni, la man­can­za di esa­mi dia­gno­sti­ci mole­co­la­ri per Covid dif­fu­si e tem­pe­sti­vi, le tra­gi­che situa­zio­ni nel­le RSA (per cita­re alcu­ni dei temi su cui si è con­cen­tra­to il dibat­ti­to), inve­ce c’è una fet­ta di Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le che vie­ne spes­so dimen­ti­ca­to, i Medi­ci in For­ma­zio­ne. E se qual­che lumi­na­re come il Diret­to­re Sani­ta­rio Danie­le Dona­to dell’Azienda Cli­ni­ca Ospe­da­lie­ra di Pado­va li ricor­da, è solo per accu­sar­li di aver con­tri­bui­to alla dif­fu­sio­ne del virus. Que­ste sono per­so­ne che lavo­ra­no spes­so oltre i limi­ti pre­vi­sti dal­la loro for­ma­zio­ne e fre­quen­te­men­te per copri­re le caren­ze degli orga­ni­ci del­le azien­de ospe­da­lie­re. Sen­za i Medi­ci in For­ma­zio­ne la qua­li­tà attua­le del­l’of­fer­ta sani­ta­ria ita­lia­na non sareb­be la stes­sa. Nel­la Fase 3, nel ripen­sa­re il futu­ro del Pae­se, non pos­so­no resta­re esclu­si. Schie­rar­si al loro fian­co in que­sta neces­si­tà di tro­va­re rispo­ste alla cre­scen­te pre­ca­rie­tà del loro futu­ro pro­fes­sio­na­le e for­ma­ti­vo. Signi­fi­ca rico­strui­re e ripen­sa­re le fon­da­men­ta di un siste­ma sani­ta­rio che non vani­fi­chi la più gran­de risor­sa che ha a disposizione.

Enri­co Cam­po­no­ga­ra Qui l’evento face­book orga­niz­za­to dal­la rete “Medi­ci in mobi­li­ta­zio­ne per­ma­nen­te”, cui invi­tia­mo a par­te­ci­pa­re e che invi­tia­mo a dif­fon­de­re -> www.facebook.com/events/855266358217927/ Di segui­to il testo del­la mobilitazione:

  Sia­mo Medi­ci in for­ma­zio­ne. Sia­mo Stu­den­tes­se e Stu­den­ti, neo-abi­li­ta­ti, cami­ci gri­gi, Medi­ci in for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca, Cor­si­sti di Medi­ci­na Gene­ra­le. In que­sti mesi più che mai abbia­mo dimo­stra­to il nostro ruo­lo fon­da­men­ta­le nel Ser­vi­zio Sani­ta­rio Nazio­na­le, il più del­le vol­te sen­za le ade­gua­te tute­le, qua­si sem­pre sen­za il giu­sto rico­no­sci­men­to, tal­vol­ta veden­do­ci pub­bli­ca­men­te deni­gra­re. Sia­mo medi­ci costret­ti in un lim­bo di pre­ca­rie­tà ed incer­tez­ze dal­l’as­sur­di­tà dell’imbuto for­ma­ti­vo, impos­si­bi­li­ta­ti a for­mar­ci in modo da rispon­de­re alle esi­gen­ze di salu­te del­la popo­la­zio­ne. Sia­mo medi­ci in for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca, indi­spen­sa­bi­li a riem­pi­re i buchi di un siste­ma ridot­to allo stre­mo da decen­ni di poli­ti­che di defi­nan­zia­men­to. Sia­mo con­vin­ti che la rispo­sta ai pro­ble­mi che riguar­da­no la salu­te e la for­ma­zio­ne medi­ca non pos­sa deri­va­re che da un’azione uni­ta­ria e tra­sver­sa­le. Non sia­mo più dispo­sti ad accet­ta­re solu­zio­ni tam­po­ne, incom­ple­te o par­zia­li. Lo stan­zia­men­to di con­trat­ti aggiun­ti­vi in nume­ro insuf­fi­cien­te a rispon­de­re alle rea­li esi­gen­ze di salu­te del­la popo­la­zio­ne non è altro che una pez­za par­zia­le e inef­fi­ca­ce: la rifiu­te­re­mo in ogni modo. Sia­mo con­vin­ti del­la neces­si­tà di una rifor­ma glo­ba­le, che riguar­di tut­ta la filie­ra for­ma­ti­va e lavo­ra­ti­va medi­ca, dai cor­si di lau­rea, alla for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca e gene­ra­li­sta, all’assunzione nel SSN, al ruo­lo del medi­co del ter­ri­to­rio. Nel­la situa­zio­ne attua­le, frut­to di oltre un decen­nio di poli­ti­che di auste­ri­tà e ora segna­ta da una pan­de­mia mon­dia­le, è neces­sa­rio rive­de­re con urgen­za la pro­gram­ma­zio­ne del­la for­ma­zio­ne medi­ca. Il nume­ro di Con­trat­ti di For­ma­zio­ne Spe­cia­li­sti­ca e gene­ra­li­sta deve esse­re ade­gua­to ai fab­bi­so­gni di salu­te del­la popo­la­zio­ne, soprat­tut­to visti i risul­ta­ti di anni di tagli alla Sani­tà: dal 2010 il Ser­vi­zio Sani­ta­rio Nazio­na­le è sta­to pri­va­to di cir­ca 37 mld di Euro. Vor­rem­mo che gli effet­ti di que­sta pan­de­mia fos­se­ro di lezio­ne al Gover­no, affin­ché pos­sa apri­re gli occhi e inve­sti­re nel­la Sani­tà, sen­za fare ricor­so ai vin­co­li di bilan­cio. Il nostro Ser­vi­zio Sani­ta­rio Nazio­na­le uni­ver­sa­li­sti­co difen­de quo­ti­dia­na­men­te il dirit­to alla salu­te di tut­te e tut­ti, nono­stan­te l’a­zien­da­liz­za­zio­ne e i decen­ni di tagli. Pen­sia­mo che per poter agi­re al di fuo­ri del­le logi­che di mer­ca­to sia neces­sa­rio ave­re medi­ci nume­ro­si e for­ma­ti ade­gua­ta­men­te, con tute­le e garan­zie per il loro lavo­ro. Inve­sti­re e miglio­ra­re la for­ma­zio­ne medi­ca quin­di non è una bat­ta­glia esclu­si­va di noi medi­ci in for­ma­zio­ne, ma rap­pre­sen­ta la base per la tute­la del­la salu­te dei cit­ta­di­ni. Ci tenia­mo a sot­to­li­nea­re un dato emer­so oggi: il 52% dei medi­ci euro­pei è ita­lia­no. Sono tut­ti nostri col­le­ghi emi­gra­ti per­ché le con­di­zio­ni in cui sia­mo non gli per­met­te­va­no o di spe­cia­liz­zar­si o di tro­va­re uno sboc­co lavo­ra­ti­vo sod­di­sfa­cen­te. Que­sto è un nume­ro die­tro cui stan­no del­le per­so­ne, dei Medi­ci, che scel­go­no poi il più del­le vol­te di non tor­na­re. Un nume­ro che deve far riflet­te­re. Dal­le nume­ro­se ini­zia­ti­ve di con­fron­to svol­te­si in que­sti ulti­mi mesi fra stu­den­tes­se e stu­den­ti, medi­ci neao­bi­li­ta­ti, cami­ci gri­gi, medi­ci in for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca ed in medi­ci­na gene­ra­le è emer­sa la neces­si­tà di unir­ci per orga­niz­za­re una mobi­li­ta­zio­ne che abbia come tema cen­tra­le una rifor­ma del­la for­ma­zio­ne medi­ca che risol­va l’imbuto for­ma­ti­vo, rico­no­sca mag­gio­ri dirit­ti e tute­le ai medi­ci in for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca e garan­ti­sca l’immissione di spe­cia­li­sti nel SSN quan­to pri­ma. Cosa voglia­mo?

  • Chie­dia­mo l’azzeramento dell’imbuto for­ma­ti­vo. Chie­dia­mo un rap­por­to 1:1 tra neo­lau­rea­ti e posti di for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca o gene­ra­li­sti­ca e rifiu­te­re­mo qual­sia­si pro­po­sta al ribas­so. Rifiu­tia­mo qual­sia­si pos­si­bi­li­tà di for­ma­zio­ne sen­za retri­bu­zio­ne. Chie­dia­mo che que­sta esten­sio­ne sia finan­zia­ta sta­bil­men­te per rispon­de­re al fab­bi­so­gno di salu­te del­la popo­la­zio­ne e non ad esi­gen­ze di bilan­cio, allar­gan­do la for­ma­zio­ne alle real­tà del ter­ri­to­rio attra­ver­so rota­zio­ni fra ospe­da­li uni­ver­si­ta­ri e peri­fe­ri­ci, in modo da man­te­ne­re un ade­gua­to rap­por­to tra medi­ci in for­ma­zio­ne e strut­tu­re di for­ma­zio­ne. Chie­dia­mo, inol­tre, che ven­ga­no rivi­ste le moda­li­tà con­cor­sua­li per l’accesso alle spe­cia­liz­za­zio­ni mediche.
  • Chie­dia­mo una vera evo­lu­zio­ne del con­trat­to del medi­co in for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca, con il rico­no­sci­men­to e la retri­bu­zio­ne di guar­die e straor­di­na­ri e l’introduzione di for­me con­trat­tua­li di for­ma­zio­ne lavo­ro nel­le for­me più oppor­tu­ne e adat­te a tute­la­re la qua­li­tà del­la for­ma­zio­ne, ma allo stes­so tem­po che per­met­ta­no la tute­la del­la respon­sa­bi­li­tà pro­fes­sio­na­le e i dirit­ti di un pro­fes­sio­ni­sta in formazione.
  • Chie­dia­mo la garan­zia di una for­ma­zio­ne di qua­li­tà, uni­for­me fra tut­te le scuo­le, rispet­tan­do la pos­si­bi­li­tà di rota­zio­ni pre­vi­ste nel tron­co comu­ne e nel­la rete for­ma­ti­va non­ché assi­cu­ran­do la for­ma­zio­ne fron­ta­le pre­vi­sta. Chie­dia­mo una cer­ti­fi­ca­zio­ne del­la gra­dua­le assun­zio­ne di com­pe­ten­ze, inqua­dra­ta in un per­cor­so for­ma­ti­vo defi­ni­to e non assog­get­ta­bi­le alle esi­gen­ze del­le azien­de ospe­da­lie­re, che ci con­sen­ta di assu­mer­ci for­mal­men­te le respon­sa­bi­li­tà che già ci assu­mia­mo infor­mal­men­te. Chie­dia­mo che in ogni sede ven­ga garan­ti­ta una rap­pre­sen­tan­za degli spe­cia­liz­zan­di che abbia voce per inter­ve­ni­re atti­va­men­te sui con­te­nu­ti e sui meto­di del­la nostra formazione.
  • Chie­dia­mo che ven­ga rico­no­sciu­ta la cen­tra­li­tà del­la medi­ci­na sul ter­ri­to­rio, real­tà che si assu­me la cura del­la per­so­na nel­la sua tota­li­tà e glo­ba­li­tà. Chie­dia­mo che ven­ga garan­ti­to ai futu­ri Medi­ci di Medi­ci­na Gene­ra­le un per­cor­so for­ma­ti­vo di qua­li­tà, nel qua­le ven­ga valo­riz­za­ta l’im­por­tan­za di una gestio­ne glo­ba­le e proat­ti­va dei pazien­ti, e tute­le pari a quel­le dei col­le­ghi in for­ma­zio­ne specialistica.

Mobi­li­tar­ci, in ogni modo pos­si­bi­le, sfrut­tan­do tut­te le moda­li­tà esi­sten­ti, fisi­che e vir­tua­li. In que­sti gior­ni veri­fi­che­re­mo le varie pos­si­bi­li­tà che abbia­mo per scen­de­re in piaz­za con le Auto­ri­tà com­pe­ten­ti, così da evi­ta­re di met­te­re a rischio la riu­sci­ta del­la nostra pro­te­sta. Ci sia­mo posti una data, il 29 Mag­gio. Par­tia­mo da qui. Sia ben chia­ro però che non ci fer­me­re­mo col dare una data: da oggi ini­zia una Mobi­li­ta­zio­ne Per­ma­nen­te. Costrui­re­mo una cate­na di segna­li alla poli­ti­ca gior­no dopo gior­no. Il 29 Mag­gio sarà un pun­to d’arrivo. Noi, tut­te e tut­ti insie­me, ci coor­di­ne­re­mo per lan­cia­re dei segna­li for­ti alla Poli­ti­ca che ci sia­mo, che esi­stia­mo, che non lasce­re­mo cor­re­re. È il momen­to di esse­re uni­ti, sal­di ver­so un’azione che pon­ga una pro­spet­ti­va più ampia del solo aumen­to dei con­trat­ti, ver­so un’evoluzione cul­tu­ra­le del­la figu­ra del Medi­co in for­ma­zio­ne. Per la sal­va­guar­dia del nostro lavo­ro e del ser­vi­zio sani­ta­rio nazio­na­le. Voglia­mo tut­to, lo voglia­mo ades­so. La salu­te non è in ven­di­ta. Noi non ci fer­me­re­mo. Sia­mo i Medi­ci in Mobi­li­ta­zio­ne Permanente.

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La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.