Vaccini: stanno continuando a brevettare il sole

È una pes­si­ma noti­zia, la man­ca­ta sospen­sio­ne dei bre­vet­ti sui vac­ci­ni anti-covid. La pro­po­sta era sta­ta avan­za­ta all’Or­ga­niz­za­zio­ne Mon­dia­le del Com­mer­cio da India e Suda­fri­ca (in cui le cam­pa­gne vac­ci­na­li non sono anco­ra par­ti­te), e boc­cia­ta ieri da una serie di Pae­si ad alto red­di­to, com­pre­si tut­ti quel­li del­l’UE, insie­me al Brasile.

Non è solo una que­stio­ne eti­ca nei con­fron­ti dei pae­si più pove­ri: l’at­tua­le scar­si­tà di vac­ci­ni è dovu­ta alla limi­ta­ta capa­ci­tà di pro­du­zio­ne, dovu­ta anche al siste­ma dei bre­vet­ti esclu­si­vi. Aumen­ta­re la pos­si­bi­li­tà di pro­du­zio­ne signi­fi­ca per­met­te­re incre­men­ta­re la capa­ci­tà di vac­ci­na­re anche qui da noi. Sen­za con­ta­re che una cam­pa­gna di vac­ci­na­zio­ni rapi­de potreb­be con­tri­bui­re a evi­ta­re l’in­sor­ge­re di nuo­ve varianti.

Quan­do a Jonas Salk, il rea­liz­za­to­re del pri­mo vac­ci­no anti-polio­me­li­te, chie­se­ro di chi fos­se il bre­vet­to, la sua rispo­sta fu lapi­da­ria: “di nes­su­no, per­ché non si può bre­vet­ta­re il sole.”

Ecco, noi il sole con­ti­nuia­mo a bre­vet­tar­lo, per ragio­ni di inte­res­se eco­no­mi­co. E non c’è nul­la di nor­ma­le in tut­to questo.

Fir­ma que­sta ini­zia­ti­va dei cit­ta­di­ni euro­pei per chie­de­re che la Com­mis­sio­ne euro­pea fac­cia tut­to quan­to in suo pote­re per ren­de­re i vac­ci­ni e le cure anti-pan­de­mi­che un bene pub­bli­co glo­ba­le, acces­si­bi­le gra­tui­ta­men­te a tut­ti e tutte.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.