È una pessima notizia, la mancata sospensione dei brevetti sui vaccini anti-covid. La proposta era stata avanzata all’Organizzazione Mondiale del Commercio da India e Sudafrica (in cui le campagne vaccinali non sono ancora partite), e bocciata ieri da una serie di Paesi ad alto reddito, compresi tutti quelli dell’UE, insieme al Brasile.
Non è solo una questione etica nei confronti dei paesi più poveri: l’attuale scarsità di vaccini è dovuta alla limitata capacità di produzione, dovuta anche al sistema dei brevetti esclusivi. Aumentare la possibilità di produzione significa permettere incrementare la capacità di vaccinare anche qui da noi. Senza contare che una campagna di vaccinazioni rapide potrebbe contribuire a evitare l’insorgere di nuove varianti.
Quando a Jonas Salk, il realizzatore del primo vaccino anti-poliomelite, chiesero di chi fosse il brevetto, la sua risposta fu lapidaria: “di nessuno, perché non si può brevettare il sole.”
Ecco, noi il sole continuiamo a brevettarlo, per ragioni di interesse economico. E non c’è nulla di normale in tutto questo.