Verdedì: tutte le campagne di Possibile per l’ambiente

E' tempo di bilanci. Partiamo da uno dei temi per i quali la mobilitazione di Possibile è stata fortissima, e cioè l'impegno ambientalista ed ecologista.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Si avvi­ci­na la fine dell’anno. E’ tem­po di spon­ta­nei bilan­ci, di recu­pe­ro di for­ze e di nuo­vi pro­po­si­ti. Il mio, di pro­po­si­to, è quel­lo di tro­va­re paro­le nuo­ve per par­la­re chia­ro, pro­van­do a rag­giun­ge­re quan­te più per­so­ne pos­si­bi­le, tes­sen­do reti con la pazien­za deter­mi­na­ta del ragno, met­ten­do assie­me pez­zi di puzzle.

Se pos­so espri­me­re un desi­de­rio, quin­di, è quel­lo che il 2019 ci por­ti la capa­ci­tà di incon­tra­re (dav­ve­ro) per­so­ne nuo­ve, e, soprat­tut­to la for­za di rom­pe­re la bol­la nel­la qua­le ci muo­via­mo, pen­san­do che sia il mondo.

Pen­so in par­ti­co­la­re a dove vor­rei arri­vas­se la mobi­li­ta­zio­ne per oppor­ci in tut­ti i modi al col­las­so del cli­ma… E al biso­gno scon­fi­na­to che abbia­mo di far­la cre­sce­re, arri­van­do a per­so­ne che non han­no mai mes­so a fuo­co quan­to abbia a che fare con l’arrivare alla fine del mese, con la sicu­rez­za vera, con la spe­ran­za di un doma­ni più bel­lo e pie­no del­lo spa­ven­to­so oggi.

E, per que­sto, come è buo­na nor­ma fare quan­do ci si pro­po­ne a qual­cu­no come inter­lo­cu­to­re, abbia­mo pen­sa­to oppor­tu­no costrui­re un bigliet­to da visi­ta, da met­te­re in una bot­ti­glia e da lan­cia­re in mare aper­to.

Un #Green­Cur­ri­cu­lum­Pos­si­bi­le, insom­ma, alme­no del­le bat­ta­glie prin­ci­pa­li, per rac­con­tar­ci un po’, per cer­ca­re allean­ze e aiu­to, per con­ti­nua­re a crescere.

Cer­chia­mo­ci, par­lia­mo­ci, noi ci stia­mo pro­van­do, con costan­za. Tan­to che abbia­mo scel­to un gior­no fis­so del­la set­ti­ma­na per dar­ci appun­ta­men­to: Qua­le? Il #Ver­de­Dì. Ci tro­va­te in giro con le #Mani­Ver­di, rigo­ro­sa­men­te #Pri­ma­Del­Di­lu­vio.

Ci sia­mo costi­tui­ti come comu­ni­tà poli­ti­ca allar­ga­ta attor­no al “Pat­to Repub­bli­ca­no”, alla fine del 2014.

Nel bel­lis­si­mo testo, emer­go­no le fon­da­men­ta di un pro­get­to poli­ti­co. Non tro­ve­re­te un “pun­to dell’elenco” eco­lo­gi­sta, ma l’ecologia come chia­ve del­la neces­sa­ria riscrit­tu­ra del­le linee stra­te­gi­che di eco­no­mia e società.

Nasce Pos­si­bi­le, par­ti­to poli­ti­co, e lan­cia una sfi­da altis­si­ma, per riscri­ve­re del tut­to alcu­ne pagi­ne orri­bi­li del­la nostra nor­ma­ti­va: tre degli otto refe­ren­dum sono eco­lo­gi­sti:

  1. que­si­to per l’a­bro­ga­zio­ne del­la leg­ge obiet­ti­vo che ha dato il via alla sta­gio­ne del­le gran­di ope­re inu­ti­li e, come da defi­ni­zio­ne di Can­to­ne, “cri­mi­no­ge­ne”
  2. que­si­ti con­tro l’a­na­cro­ni­sti­ca liber­tà di tri­vel­la­zio­ne dei nostri pre­zio­sis­si­mi mari e le fol­li richie­ste del­lo Sbloc­ca Ita­lia (ope­ra­zio­ne por­ta­ta avan­ti pri­ma dei refe­ren­dum poi richie­sti dal­la Regio­ni e in coe­ren­za con lo spi­ri­to degli stessi)

Mal­gra­do l’impossibilità, in un assor­dan­te silen­zio media­ti­co, di rac­co­glie­re tut­te le fir­me neces­sa­rie, la nostra mobi­li­ta­zio­ne sup­por­ta le for­ze che si muo­vo­no nel Pae­se e si apre la sta­gio­ne del­la cam­pa­gna refe­ren­da­ria #NoTriv.

Abbia­mo costrui­to, pro­mos­so e ani­ma­to deci­ne di appun­ta­men­ti in tut­ta Ita­lia per rac­con­ta­re un refe­ren­dum tut­to sba­glia­to e la neces­si­tà di con­cen­tra­re ogni inve­sti­men­to pos­si­bi­le per usci­re dal­l’e­ra del­le fossili.

Dia­mo soste­gno alla cam­pa­gna nazio­na­le, fuo­ri e den­tro il Par­la­men­to, per una leg­ge su #Eco­Rea­ti assie­me a Legam­bien­te e Libera.

Lan­cio del­la cam­pa­gna di comu­ni­ca­zio­ne e mobi­li­ta­zio­ne per­ma­nen­te #Pri­ma­Del­Di­lu­vio su urgen­za di agi­re con­tro i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci, in rete con asso­cia­zio­ni e socie­tà civi­le orga­niz­za­ta (e non!)

Orga­niz­zia­mo la Costi­tuen­te del­le idee, un momen­to di incon­tro pub­bli­co con le real­tà e gli esper­ti con cui nei mesi pre­ce­den­ti si sono rea­liz­za­ti incon­tri ope­ra­ti­vi. I prin­ci­pa­li pun­ti “rac­col­ti” e rilan­cia­ti, tra­sfor­man­do­li in azio­ne poli­ti­ca (per­ma­nen­te, in ogni sede, da quel momen­to in poi):

  • “chi inqui­na paghi”: pro­po­sta di leg­ge per rive­de­re la fisca­li­tà in chia­ve ambien­ta­le, in par­ti­co­la­re attra­ver­so una car­bon Tax
  • sbu­ro­cra­tiz­za­zio­ne e armo­niz­za­zio­ne degli iter auto­riz­za­ti­vi degli impian­ti ali­men­ta­ti da fon­ti rinnovabili,
  • faci­li­ta­zio­ne e pro­mo­zio­ne del­l’au­to con­su­mo e del­lo scam­bio di ener­gia anche tra pri­va­ti (siste­mi chiu­si d’u­ten­za). Per que­sto pun­to è sta­to dato atti­vo e costan­te soste­gno ad una peti­zio­ne lan­cia­ta da diver­se asso­cia­zio­ni. Ad esem­pio tra­mi­te que­sto video, che ha soste­nu­to mol­to la rac­col­ta del­le firme.
  • pro­mo­zio­ne del­le comu­ni­tà ener­ge­ti­che e del prin­ci­pio del­la demo­cra­zia energetica.
  • acce­le­ra­zio­ne e faci­li­ta­zio­ne, attra­ver­so un con­te­sto nor­ma­ti­vo ade­gua­to, del­le miglio­ri espe­rien­ze di eco­no­mia cir­co­la­re e ver­so la stra­te­gia rifiu­ti zero già pre­sen­ti in Italia.
  • ripri­sti­no del­l’ex­tra-incen­ti­vo per la boni­fi­ca di coper­tu­re in amian­to per chi instal­la fotovoltaico.
  • una inte­ra ses­sio­ne è dedi­ca­ta alle bat­ta­glie ani­ma­li­ste, al fian­co del­le asso­cia­zio­ni, gra­zie al pre­zio­sis­si­mo lavo­ro, fuo­ri e den­tro il Par­la­men­to, di Bea­tri­ce Bri­gno­ne.

Tut­to il lavo­ro con le asso­cia­zio­ni con­flui­sce nel “Mani­fe­sto” di Pos­si­bi­le. E ancora:

  • Leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re anco­ra su Car­bon Tax e demo­cra­zia energetica
  • Cam­pa­gna di pres­sio­ne (fuo­ri e den­tro il Par­la­men­to) per la ricon­ver­sio­ne dei 16 miliar­di annui di sus­si­di alle atti­vi­tà dan­no­se per l’am­bien­te, con­ta­bi­liz­za­ti dal Mini­ste­ro del­l’Am­bien­te e supe­rio­ri ai sol­di pub­bli­ci a soste­gno del­le atti­vi­tà posi­ti­ve per l’ambiente.
  • Sia­mo tra i prin­ci­pa­li pro­mo­to­ri e redat­to­ri, assie­me a Ros­sel­la Muro­ni, del “Gran­de pia­no ver­de”, un pro­get­to inno­va­ti­vo e visio­na­rio per la con­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca di eco­no­mia, indu­stria e socie­tà, per la tute­la del­la salu­te, del­la bio­di­ver­si­tà e dell’immenso capi­ta­le natu­ra­le del nostro Pae­se, per l’arresto del con­su­mo di suo­lo e la riqua­li­fi­ca­zio­ne in chia­ve resi­lien­te dei ter­ri­to­ri, per la crea­zio­ne di un lavo­ro sta­bi­le e puli­to, nel pro­gram­ma di Libe­ri e Uguali.
  • L’a­zio­ne già descrit­ta per ripri­sti­no extra-incen­ti­vo diven­ta la peti­zio­ne #BastaA­mian­to, che si amplia e diven­ta una cam­pa­gna per­ma­nen­te di Pos­si­bi­le, ini­zian­do a gira­re l’I­ta­lia assie­me alle asso­cia­zio­ni che se ne occu­pa­no. Le fir­me rac­col­te sono oltre 55.000, il mec­ca­ni­smo ricom­pa­re nel­le boz­ze del decre­to, in atte­sa di pubblicazione.

I temi da trat­ta­re sono tan­ti, sia­mo con­sa­pe­vo­li dei nostri limi­ti, e allo­ra chie­dia­mo e otte­nia­mo aiu­to. La pri­ma­ve­ra del 2018 vede inse­diar­si un nuo­vo Comi­ta­to scien­ti­fi­co, dove le com­pe­ten­ze eco­lo­gi­ste si mol­ti­pli­ca­no per quat­tro. Accan­to ad una inge­gne­ria mec­ca­ni­ca spe­cia­liz­za­ta nel mon­do dell’energia come me, arri­va­no i rin­for­zi di Rober­ta Bur­ro­ni, archi­tet­ta spe­cia­liz­za­ta in pro­get­ti per la riqua­li­fi­ca­zio­ne in chia­ve soste­ni­bi­le dei ter­ri­to­ri e del­le cit­tà, Lucio Cavaz­zo­ni (dap­pri­ma come ester­no, ma poi come iscrit­to!) tra i padri del­la agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca in Ita­lia, esper­to in sosten­bi­li­tà nel mon­do agri­co­lo e di coo­pe­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le, Ros­sel­la Muro­ni (mem­bro ester­no), con una espe­rien­za ven­ten­na­le nel­la più gran­de asso­cia­zio­ne ambien­ta­li­sta in Ita­lia (fino ad esser­ne pri­ma diret­tri­ce e poi pri­ma pre­si­den­te don­na), oggi par­la­men­ta­re del­la Repubblica.

Recen­tis­si­mo, in que­sto con­te­sto, il pre­zio­so lavo­ro di Davi­de Sera­fin sul­la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca e la giu­sti­zia socia­le, al qua­le ho dato un pic­co­lo con­tri­bu­to, che tro­va­te qui.

Nel frat­tem­po, dai ter­ri­to­ri cre­sco­no com­pe­ten­ze e mobi­li­ta­zio­ni eco­lo­gi­ste, gra­zie ai comi­ta­ti loca­li che san­no far rete, in ogni luo­go d’Italia. Solo per citar­ne alcu­ni… A Vene­zia con­tro le gran­di navi e per una ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca di Por­to Mar­ghe­ra, nel tre­vi­gia­no-vicen­ti­no con­tro scem­pio degli PFAS, in Pie­mon­te con­tro gigan­te­sche ope­re inu­ti­li, con chi pro­po­ne siste­mi inno­va­ti­vi e soste­ni­bi­li per lo sfrut­ta­men­to dell’energia geo­ter­mi­ca in Tosca­na, in una Roma mai così spor­ca pre­si­dian­do la mobi­li­ta­zio­ne con­tro inca­pa­ci­tà del Comu­ne di inci­de­re e con­tro la gestio­ne del­la Regio­ne Lazio, del tut­to allo sban­do sul fron­te dei rifiu­ti, fino a Cro­to­ne che aspet­ta da trop­po tem­po le boni­fi­che.

E intan­to cre­sco­no le occa­sio­ni di divul­ga­zio­ne e con­fron­to per la mobi­li­tà soste­ni­bi­le, per la qua­li­tà dell’aria, per ter­ri­to­ri sicu­ri, vivi­bi­li e resi­lien­ti, per la sal­va­guar­dia del mare dal­la plastica…

Insom­ma. Que­ste e que­sti sia­mo noi.

In estre­mis­si­ma sintesi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.