Il Senato degli Stati Uniti ha ratificato la nomina di Brett Kavanaugh. È ora giudice della Corte Suprema.
Qualche settimana fa, il 12 settembre, notavo come il New York Post riportasse in maniera diversa la stessa cosa: mentre Serena Williams aveva il “mother of all meltdowns” (la più grande delle crisi di nervi) in campo, Boone contestava uno strike. Entrambi gli articoli erano accompagnati da una foto, in cui i giocatori urlavano puntando il dito contro l’arbitro. Due pesi due misure, giusto?
Andiamo ancora più indietro nel tempo, alle elezioni presidenziali del 2016. Vi ricordate Hillary quanto dovesse essere composta durante i dibattiti? Quanto tutti la criticassero quando alzava un po’ la voce? Quanto si lamentassero perché non sorrideva o non sorrideva abbastanza, o sorrideva troppo? Veniva criticata persino per essere “troppo preparata” (chiunque lo sarebbe sembrato, in un dibattito con Trump).
Deduco che la compostezza non valesse allora per Trump, non sia valsa per Boone non valga ora per Kavanaugh.
Facciamo uno sforzo mentale ed assumiamo per un secondo che Brett Kavanaugh sia davvero innocente.
Ai giudici è richiesto il “judicial temperament”, che potremmo tradurre come la capacità di mantenere un temperamento calmo e obiettivo anche nelle avversità. Cosa che sicuramente è mancata al Kavanaugh durante le udienze.
Ha urlato. Ha pianto. Ha parlato per dieci minuti su come, da giovane, tenesse un’agenda molto organizzata. Quando la Senatrice Amy Klobuchar gli ha chiesto se aveva mai bevuto tanto da non ricordarsi quello che aveva fatto la sera precedente, lui le ha rigirato la domanda. Si è intrattenuto in spiegazioni dettagliate dello slang liceale, spiegando che “Ralph” significava bere fino a vomitare, chiedendo subito dopo al Senatore Sheldon Whitehouse cosa gli piacesse bere, più volte, visto che il Senatore non gli rispondeva.
La dottoressa Ford ha messo a rischio la sua reputazione per denunciare Kavanaugh. Verrà per sempre additata come una stronza bugiarda e la sua carriera è rovinata per sempre. Colui che l’ha molestata invece, è stato premiato con l’elezione a giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Vi chiedete ancora perché non denunciamo?