Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo.
Lettera ai consiglieri dell’Abruzzo: vi ricordate di Fabrizio Pellegrini?
di Paolo Izzo * e Gianni Rubagotti **
Cari Consiglieri della Regione Abruzzo,
apprendiamo che, nonostante l’ordine del giorno della seduta di ieri (28 settembre) prevedesse una nuova discussione sulla nomina in Abruzzo di un Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, un’altra fumata nera si è levata dalla riunione del Consiglio. Da molto tempo attendiamo che la vostra regione si doti finalmente di un Garante dei detenuti e potete immaginare quanto per noi — e per tantissimi altri, anche tra voi — la persona più indicata sia la Radicale Rita Bernardini.
Vi scriviamo perché dal 17 settembre scorso abbiamo intrapreso una iniziativa nonviolenta che fra i due suoi obiettivi si pone proprio quella nomina del Garante che siete chiamati a effettuare e al più presto, aggiungiamo noi. Ma la nostra mobilitazione è intitolata “Il sabato è per Fabrizio” — ed ecco l’altra questione! — perché consiste soprattutto in una serie di azioni (digiuni e visite alle carceri) a sostegno di Fabrizio Pellegrini, con la richiesta che venga attuata la Legge regionale n. 4 che avete approvato il 4 gennaio del 2014. Se voi finalmente emanaste un decreto attuativo di quella legge, una tra le più avanzate in Italia, come voi sapete verrebbe stanziato un Fondo di 50mila euro per tutelare il diritto costituzionale, come da art. 32, alle cure gratuite per gli indigenti.
Per Fabrizio Pellegrini, il pianista e pittore affetto da fibromialgia, senza reddito dal 2012, la Asl ha certificato la necessità di una terapia a base di cannabinoidi, ma le sue condizioni economiche non gli hanno permesso di accedervi, dati gli alti costi (500 euro al mese). Per aver coltivato da solo la cannabis che gli serviva, pur di non finanziare il mercato illegale, è stato incarcerato, perdendo la libertà oltre alla possibilità di curarsi. Solo grazie all’assistenza gratuita degli avvocati radicali Vincenzo Di Nanna e Giuseppe Rossodivita, nonché alle azioni nonviolente che in tanti ci hanno visti impegnati per tutta l’estate, Fabrizio Pellegrini è stato scarcerato, ma rimane negato il suo diritto costituzionale alle cure mediche. Perché dipende anche dalla Regione Abruzzo, quindi da voi.
Fino a che non ci risponderete fattivamente, le nostre iniziative proseguiranno per tutti i prossimi sabati e il calendario (***) è già fittissimo di adesioni che, come da buona scuola radicale, la nostra associazione sta ricevendo e procurando in modo transpartitico e transterritoriale. Certo sono molti i Radicali che si stanno aggiungendo ogni giorno e c’è anche Raffaele Sollecito, il cui nome probabilmente… solleciterà la stampa di regime. Tuttavia, in tante città italiane, digiuneranno con noi o proseguiranno nelle visite ai penitenziari, anche esponenti del Partito democratico (come la senatrice Stefania Pezzopane e la consigliera comunale milanese Simonetta D’Amico), di Possibile (Daniele Iglina e Arianna Di Saverio) e di FutureDem (Alessio Alberti, coordinatore regionale e consigliere al Comune di Desio).
“Il sabato è per Fabrizio”, dunque, e lo sarà per tutti i sabati delle prossime settimane: se e quando, finalmente, attuerete la vostra stessa legge, almeno la regione Abruzzo rientrerà nella legalità e nel rispetto della Costituzione e noi continueremo a dare battaglia per tutti gli altri “casi Pellegrini” del resto del Paese.