[vc_row][vc_column][vc_column_text]Vorrei un’Italia dove non ci si ribella contro i sacchetti compostabili da due centesimi ma anzi, ci si batte perché anche i guanti diventino dello stesso materiale e si trovi una soluzione per le etichette, che non sono biodegradabili.
Vorrei un’Italia dove non serve che l’Europa vieti le plastiche monouso, perché le ha già vietate lei.
Vorrei un’Italia che sfrutta la luce del sole, la forza del vento e la potenza delle onde per illuminare le città.
Vorrei un’Italia dove le città principali non sono sommerse dalla spazzatura, dove le persone fanno la differenziata correttamente, dove le discariche non vanno a fuoco riempendo l’aria di diossina.
Vorrei un’Italia dove i mezzi pubblici sono tutti ecosostenibili e non vecchie carcasse che tossiscono fumo nero ad ogni partenza.
Vorrei un’Italia illuminata a led, dove le luci dei negozi non rimangono accese tutta la notte.
Vorrei un’Italia dove i negozi, d’estate, non hanno un’aria condizionata esagerata e tengono le porte chiuse.
Vorrei un’Italia dove è più semplice trovare supermercati che vendono prodotti sfusi o senza imballaggi di plastica.
Vorrei un’Italia dove tutte le penne sono fatte di plastica riciclata e tutti i quaderni di carta riciclata.
Vorrei un’Italia che prende seriamente il riscaldamento globale e si impegna a diventare un paese a zero emissioni.
Vorrei un’Italia fatta di ecotasse ed ecoincentivi.
Vorrei un’Italia verde. Ma so che, per ottenerla, non possiamo più stare a guardare, ma rimboccarci le maniche e farcela insieme.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]