“Stop immediato alla vendita delle bombe italiane, usate nella nella guerra in Yemen dai sauditi, e un impegno concreto per far cessare una dei conflitti più sanguinosi degli ultimi anni, ma che viene ignorato dai governi occidentali. L’Italia ha il dovere di assumere delle iniziative a cominciare dal blocco delle licenze delle esportazioni per sistemi d’arma prodotti nel nostro Paese, proseguendo con un lavoro diplomatico e umanitario nei confronti della popolazione yemenita. Troppi anni sono già passati, troppe bombe fabbricate in Italia sono state sganciate, nel disinteresse generale e nell’interesse molto preciso di pochi, disposti a tutto”. Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, sollecitando un intervento sul conflitto in Yemen.
“I numeri forniti da Save The Children — aggiunge Civati — sono drammatici e per questo pretendono una risposta concreta e rapida, mettendo in cima all’agenda di politica estera la guerra in Yemen: ogni giorno viene ucciso un bambino dalle bombe sganciate dalla coalizione guidata dai sauditi. Altri 10 milioni di minori non hanno accesso ad alcuni tipo di cura sanitaria, mentre oltre un milione di bambini ha dovuto lasciare la propria casa e spesso anche la famiglia. Di fronte a una tragedia di queste dimensioni, serve uno scatto di umanità”.