Possibile è al servizio di tutti coloro che si oppongono alla deriva politica che il nostro Paese sta vivendo. Prima delle sigle e degli accrocchi, che già animano il dibattito degli addetti ai lavori, ci vuole la mobilitazione e la capacità di offrire al paese un’altra possibilità. Prima del contenitore, ci vogliono i contenuti. Prima delle liste, ci vuole la politica. E ci vuole anche la cultura, che sembra essere considerata un fastidio da parte di chi sta al governo e non solo.
Nelle ultime settimane sono sparite le promesse da decine, centinaia di miliardi — il doping che aveva stravolto la campagna elettorale. E sono però anche sparite le parole dell’alternativa, dal salario minimo alla progressività, dagli investimenti alle scelte in campo ambientale. I giornali scrivono che non c’è l’opposizione, anche oggi, e che questo è un pericolo per la democrazia. Si va da chi rivendica di aver fatto di peggio, in ciò che di già pessimo sta esprimendo questo governo, a chi si spaventa per il suo consenso e gli strizza l’occhio, cercando di appropriarsi delle stesse folli tesi. C’è un’Italia smarrita e spaventata da ciò a cui sta assistendo, che non si sente rappresentata e che si interroga sul suo futuro: noi crediamo che si debba rispondere con un’opposizione dura, continua, e puntuale.
Sabato a Torino ne discuteremo, partendo dalla risposta alle fake, alle esagerazioni, alle enormità che questo governo alimenta, mettendo in discussione la credibilità stessa delle nostre istituzioni.
Chiediamo a tutte e a tutti voi di partecipare, con idee, suggerimenti, considerazioni, perché le modalità con cui rispondere alla propaganda di Salvini e dei suoi due vice siano più efficaci e coinvolgenti.