Un sostegno a Possibile è un sostegno all’opposizione

C’è un’I­ta­lia civi­le e repub­bli­ca­na che da qual­che tem­po si alza al mat­ti­no e non rico­no­sce più il Pae­se in cui vive: dal­le noti­zie di respin­gi­men­ti, vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni, occu­pa­zio­ne mili­ta­re dei media da par­te del Gover­no gril­lo leghi­sta e del suo mini­stro del­l’In­ter­no ai com­men­ti che si ascol­ta­no al bar e sui luo­ghi di lavo­ro, con gli epi­so­di di vio­len­za che ne seguo­no, sta emer­gen­do un raz­zi­smo che evi­den­te­men­te cova­va, ma che for­se tace­va in atte­sa di poter tor­na­re a usci­re dal­le fogne.

Oggi più che mai ser­ve mobi­li­tar­si e oppor­si sen­za ten­ten­na­men­ti, come dimo­stra la bel­la mani­fe­sta­zio­ne di ieri a Mila­no, ser­ve far sen­ti­re la pro­pria voce e riaf­fer­ma­re che que­sta non è l’I­ta­lia in cui ci rico­no­scia­mo, que­sta non è l’I­ta­lia del­la Costi­tu­zio­ne e del­l’an­ti­fa­sci­smo, e noi non sta­re­mo zit­ti men­tre qual­cu­no la fa a pezzi.

Vi chie­dia­mo di impe­gnar­vi, di per­so­na per­so­nal­men­te, ma anche di soste­ner­ci nel nostro lavo­ro quo­ti­dia­no. Pos­si­bi­le è sta­to il pri­mo sog­get­to a denun­cia­re i peri­co­li del­l’am­mic­ca­men­to a destra del­le poli­ti­che di Gover­no, soste­nen­do che avreb­be­ro dato fia­to alla destra vera, quel­la peg­gio­re, e lo riven­di­chia­mo con orgo­glio. Con il lavo­ro di per­so­ne come Giu­sep­pe Civa­ti, Andrea Mae­stri, Ste­fa­no Cato­ne ed Elly Schlein, e con la dura e sem­pre pre­sen­te oppo­si­zio­ne in par­la­men­to di Luca Pasto­ri­no, con­ti­nuia­mo nel ten­ta­ti­vo di rap­pre­sen­ta­re una real­tà diver­sa, più giu­sta e più fede­le alla real­tà del­le distor­sio­ni pro­pa­gan­di­sti­che. Ci inte­res­sa lo svi­lup­po del Pae­se, un model­lo in cui, come rac­con­ta­no le inda­gi­ni di Davi­de Sera­fin sui nuo­vi e vec­chi sfrut­ta­men­ti, ci sia lavo­ro, sia equa­men­te retri­bui­to, e ci sia­no i dirit­ti. A par­ti­re dal­la pari­tà sala­ria­le a pari­tà di man­sio­ni tra uomo e don­na, come dicia­mo da tem­po. Ci ser­vo­no risor­se per con­ti­nua­re a fare un’in­for­ma­zio­ne che non sia faci­le pre­da del­le fake news, per crea­re momen­ti di incon­tro e di rela­zio­ne con tut­ti i tan­ti sog­get­ti che ope­ra­no nel­la stes­sa dire­zio­ne, e ci ser­ve poter costrui­re in tem­pi rapi­di una pro­po­sta nuo­va, alter­na­ti­va, e final­men­te credibile.

Non abbia­mo mai cre­du­to nei gran­di grup­pi di inte­res­se, nel­la poli­ti­ca soste­nu­ta dal­le cospi­cue dona­zio­ni di pochi inte­res­sa­ti, abbia­mo sem­pre cer­ca­to il soste­gno dei cit­ta­di­ni per bene e con­ti­nue­re­mo a far­lo, ren­di­con­tan­do fino all’ul­ti­mo cen­te­si­mo. Anche le pole­mi­che segui­te al disa­stro di Geno­va su chi ha pre­so i sol­di da chi dimo­stra­no che que­sta stra­da è cer­ta­men­te meno bat­tu­ta, cer­ta­men­te più dif­fi­ci­le, ma sicu­ra­men­te giusta.

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